Capo sant’Alessio

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Sito Etnanatura: Capo sant’Alessio.

Il castello di Sant’Alessio Siculo sorge sul promontorio roccioso noto come “capo Sant’Alessio”, all’interno del comune di Sant’Alessio Siculo, in provincia di Messina. Il “capo” è l’unico promontorio a sorgere lungo la fascia costiera ionica tra Messina e Taormina. Per questa ragione ha rivestito, e riveste tuttora, un ruolo importante dal punto di vista strategico; tutti gli eserciti storicamente presenti in Sicilia hanno contribuito, in fasi successive, all’edificazione del castello sulla sua sommità. Il castello si compone di due torrioni, uno a pianta rettangolare e uno a pianta circolare, e di un muro di cinta.

I due torrioni sorgono su due picchi situati all’estremità del promontorio, a strapiombo sul mare. Il torrione circolare sul picco lato monte, il torrione a base rattangolare sul picco lato mare. Il promontorio, già noto in epoca greca come Arghennon Akron (Argenteo Capo), veniva chiamato Promontorium dai romani, che vi edificarono per primi una fortificazione. Durante la battaglia tra Ottaviano e Pompeo (36 a.C.), il castello avrebbe ospitato lo stesso Pompeo. Nell’atto di donazione con il quale Ruggero II di Sicilia, nel 1117, concesse le terre di Forza d’Agrò al monastero basiliano annesso alla Chiesa dei Santi Pietro e Paolo d’Agrò, compare l’iscrizione “Scala Sancti Alexi” in riferimento al promontorio. Durante il medioevo Forza d’Agrò fu centro di non secondaria importanza, e il territorio della odierna (e allora pressoché inesistente) Sant’Alessio vi apparteneva. La costruzione del castello vero e proprio avvenne in questi anni per iniziativa di Alessio I Comneno, nell’ambito delle guerre condotte da Bisanzio contro i Normanni e i Turchi. In seguito il castello appartenne agli Arabi. In questi periodo il promontorio fu noto come Ad Dargah (La Scala). In epoca normanna furono realizzate significative modifiche strutturali che portarono la fortificazione ad assumere la forma odierna. La fortezza ospitò Carlo V d’Asburgo (1500-1558) reduce dalla presa di Tunisi del 1535. Nel 1608 il castello venne acquistato, con la relativa baronia, da don Francesco Romeo da Randazzo. In seguito passò alla famiglia Paternò-Castello. Nel 1676, durante la contesa tra francesi e spagnoli, divenne il deposito di viveri della città di Messina. Agli inizi dell’Ottocento gli Inglesi, per difendere la costa dagli attacchi dei Francesi, provenienti dalla Calabria, ristrutturarono la fortezza costruendo la cinta muraria esterna. Nel 1900 il castello fu acquistato da Giovanni Impellizzeri. Dall’area antistante il castello si dipartono due gallerie sotterranee che scorrono sotto di esso e terminano in due aperture sulle pareti rocciosa, una lato Messina, una lato Taormina. Qui, nel corso della seconda guerra mondiale, le truppe di occupazione tedesche posizionarono due batterie di artiglieria. Attualmente gli edifici che compongono la fortificazione sono chiusi al pubblico, e in parte diroccati.

Da Wikipedia.

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