Descrizione |
Nessun dato storico aiuta a collocare cronologicamente il piccolo edificio religioso di contrada Imbischi. La piccola chiesa di contrada Imbischi sorge limitrofa al corso del fiume Alcantara. Tutt'intorno si intravedono resti architettonici reimpiegati in muretti a secco o in edifici rurali. Questo riutilizzo testimonierebbe un'ampia frequentazione dei luoghi ove sorgeva la chiesetta che certamente non giaceva isolata, ma inserita in un contesto abitativo ormai scomparso. L'edificio é orientato ovest/est e possiede una pianta rettangolare. Ad oriente si trova un abside semicircolare con catino emisferico. Il fianco settentrionale é conservato fino all'innesto del soffitto, al contrario di quello meridionale, del quale rimangono solo pochissime assise appena affioranti dall'attuale piano di calpestio. Nessun prospetto si conserva ad occidente. Il piccolo edificio sacro si componeva, all'interno, di un'unica navata, la cui copertura doveva essere probabilmente a volta. All'esterno, le fiancate laterali erano contraffortate e di tali semi pilastri oggi sopravvivono solo quelli settentrionali in numero di tre. Ancora, la lunga parete settentrionale presenta due finestre a forte strombo esterno, internamente caratterizzate da archetti a testa di chiodo. Si tratta di un elemento che, insieme con i contrafforti esterni, accomuna la chiesetta di Imbischi con la Cuba di S. Domenica presso Castiglione. A livello dell'imposta, si possono osservare altre due finestre rettangolari. L'abside é composto da conci di pietra lavica squadrati. La Fronte dell'abside é formata da un ampio arco a tutto sesto composto da blocchi di pietra lavica squadrata non inframmezzata da laterizi e poggiante lateralmente su due pilastrini sormontati da mensole. Non esistono dati certi che permettano una precisa collocazione cronologica della struttura. Si trattava certamente di una chiesa al servizio di una comunitá rurale che viveva nei pressi del fiume Alcantara. Attraverso confronti tipologici con alcune strutture consimili, come la vicina Cuba di Castiglione o la basilichetta di Priolo, si potrebbe azzardare una collocazione temporale compresa tra il V/VI e l'VIII sec. d.C.
Agli inizi del XX sec. fu Paolo Orsi ad interessarsi di contrada Imbischi [P. Orsi 1907, pp. 496-97], compiendo alcune esplorazioni preliminari attraverso l'assistente R. Carta, a seguito dei ritrovamenti che oggi compongono la collezione Vagliasindi, esposta al museo di Randazzo. Carta rinvenne numerose sepolture a tegola dislocate per la maggior parte in contrada S. Anastasia (odierna contrada Feudo?) e nella limitrofa contrada Imbischi osservó la basilichetta che venne prontamente fotografata dal fotografo Rizzo (utilizzando presumibilmente una folding a lastre o "ibrida", cioé con dorso predisposto per lastre o pellicole). Dalla visione delle fotografie Orsi dichiarava le sue perplessitá relative alla datazione della chiesa, dubitando se si trattasse di una struttura risalente al periodo bizantino o normanno. Giuseppe Tropea da medioevosicilia.eu
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