Descrizione |
(da Wikipedia) Il Monte Ilice é un cono vulcanico inattivo, un cratere avventizio posto sul versante nord-orientale dell'Etna, compreso nel territorio comunale di Trecastagni (CT). Si eleva fino ad una altezza di 908 m s.l.m. e presenta, nella parte sommitale, una depressione centrale, residuata dall'antica attivitá vulcanica del cratere. Secondo alcuni antichi scritti il cono eruttivo si sarebbe formato a seguito dell'attivitá vulcanica iniziata il 15 luglio 1329, dalla quale fuoriuscí una colata lavica che percorse circa dieci chilometri, per riversarsi infine in mare nei pressi di Pozzillo. Altri studi scientifici tendono peró ad anticipare la datazione della formazione del monte Ilice al 1040 circa. Il suo nome deriva dal leccio (Quercus Ilex), che abbonda nel territorio del monte. Il rilievo é compreso all'interno del Parco Regionale dell'Etna, e precisamente nella zona B. Il versante orientale é prevalentemente coltivato a vigne e frutteti, mentre quello occidentale é caratterizzato dalla presenza di boschi di leccio e di castagno. Ai piedi del monte si trovano l'abitato di Fleri, frazione di Zafferana Etnea (CT) e la contrada Poggiofelice (giá Malopasso). Il Monte Ilice é piú volte citato in Storia di una capinera, romanzo di Giovanni Verga scritto a Firenze nel 1869. In quest'opera la protagonista Maria lascia Catania insieme ai familiari per sfuggire ad un'epidemia di peste e si rifugia nella villa padronale di famiglia sul Monte Ilice sita nelle prossimitá del paese di Fleri. "Tu non sei mai stata a Monte Ilice [...]. Bisognava venire qui in campagna, fra i monti, ove per andare all'abitazione piú vicina bisogna correre per le vigne, saltar fossati, scavalcar muricciuoli, ove non si ode nè rumor di carrozze, nè suon di campane, nè voci di estranei, di gente indifferente. Questa é campagna! " (Giovanni Verga, Storia di una capinera) |