Nel 2000 a.C. nella Sicilia orientale si insediò un popolo preistorico noto per fattura di alcune ceramiche dalle linee brune su uno sfondo rosso mattone. Paolo Orsi diede a questa cultura il nome di Castelluccio dalla località in cui furono rinvenuti i primi resti. Alla cultura del castelluccio si devono ascrivere anche asce di basalto e di pietra verde e poi di bronzo e l’usanza di seppellire i morti in piccole grotte. Trovare frammenti ceramici riconducibile a una fattura castellucciana nelle zone sommitali dell’Etna come nella grotta delle Femmine aggiunge fascino e leggenda. La grotta è una galleria di scorrimento generata da colate preistoriche e presenta diversi strati di lava incurvati. I raggi solari che penetrano dall’apertura esterna si insinuano nelle gallerie della grotta creando lamine di luce che esaltano i dettagli nel buio circostante.
Sito Etnanatura: Grotta delle Femmine.