Linguaglossa: le origini

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Riceviamo dall’amico Giuseppe Tizzone un articolo con una suggestiva ipotesi sulle antiche origini di Linguaglossa.

Accendo un cerino per far luce nella storia buia di Linguaglossa. Pur non avendo gli strumenti per ulteriori ricerche sul campo, esistono, a mio parere diversi elementi che lasciano supporre che una minoranza proveniente da Rodi si stanziò e formò un nucleo abitativo nell’odierna Linguaglossa, già a partire dal V secolo a.C. Dalle parole degli storici, ai ritrovamenti di reperti archeologici, fino a una scultura in cui sarebbe riconoscibile il mito di Ercole, ci sono parecchi elementi che possono suffragare l’ipotesi che Linguaglossa derivi dalla greca Ixia o Icsia.
Cominciamo dalla storia: Diodoro(5-9-1-13) dice: «Alcuni abitanti di Cnido e Rodi malcontenti del pesante giogo imposto dai re d’Asia, decisero di inviare una colonia. Scelsero come loro capo Pentatlo di Cnido, che faceva risalire la sua origine a Ippote, discendente di Ercole, al tempo della cinquantesima olimpiade nella quale vinse la corsa dello stadio lo spartano Epitelide. Pentatlo e i suoi uomini navigarono fino alle vicinanze del capo Lilibeo in Sicilia e trovarono che gli abitanti di Segesta e Selinunte erano in guerra fra loro. Persuasi dai selinuntini ad allearsi con loro, persero nella battaglia molti uomini fra i qualiPentatlo».
Già altri coloni di Cnido e Rodi erano giunti in Sicilia e colonizzato Gela. Lo storico dice anche «I superstiti allora poiché i selinuntini erano stati sconfitti decisero di ritornarsene in patria; scelsero come capi i parenti di Pentatlo, Gorgo, Testore e Epiterside e si allontanarono attraverso il mar Tirreno. Giunti a Lipari accolti amichevolmente furono persuasi dagli indigeni a colonizzare il sito».
Secoli dopo, Tucidide(3-88-2) però ricorda che i Greci di Lipari sono solo coloni dei Cnidi.
La presenza greca a Linguaglossa è confermata da qualche resto archeologico trovato presso il torrente Ficheri, vasi di terracotta, monete, resti di tombe presso la contrada Territa Bianca e presso il castagneto di proprietà della chiesa madre.
Elementi che lasciano intendere come Linguaglossa fosse stata “colonia” greca possono essere anche ritrovati nell’etimologia del suo nome. Secondo Fazello e Filoteo degli Omodei “Linguagrossa” deriverebbe il suo nome dalla durezza del linguaggio dei suoi abitanti. Il Vinci scrive: “Linguaglossa dal latino lingua e dal greco glossa cioè Lingua. La ragione del nome è data dai cittadini che parlano ora latino ora greco, fu detto talora Lingua talora Grossa”.
Inoltre, Aristotele nel ventunesimo capitolo della Poetica descrive la “glossa” come un tipo di nome usato da un gruppo di parlanti differente rispetto a quello di riferimento (cosa che potrebbe far pensare che in queste zone un insediamento greco avesse conservato le sue tradizioni e la sua lingua). Nell’antichità la glossa o grossa era l’interpretazione di parole oscure perché ermetiche e cadute in disuso attraverso altre più comprensibili. Credo quindi che l’etimologia “lingua glossa” derivi proprio dal significato che Aristotile dà alla “glossa” .Fino all’età normanna in Sicilia si parlavano tre lingue latino greco e arabo. Quando l’impero normanno passò agli svevi con Federico II iniziò la latinizzazione cristiana di tutta la Sicilia che cancellò la maggior parte delle tracce non cristiane.

Chiesa sant'Egidio

Chiesa sant’Egidio

Ma passiamo a quello che credo sia la “prova più importante dello stanziamento di coloni provenienti da Rodi: la figura di Ercole fanciullo visibile sull’architrave del portale della vecchia chiesa di sant’Egidio. Una figura che da sempre, nei libri di storia, viene identificata con la sirena che stringe due serpenti (diventata anche il simbolo della cittadina) ma che ha tutte le caratteristiche per essere identificata con una figura di culto greco: Ercole fanciullo che stringe nelle mani due serpenti (reperto unico in Sicilia).

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Prove storiche dimostrano che il simbolo di Ercole fanciullo che stringe i serpenti è raffigurato su una moneta coniata a Crotone tra il 400 e il 325 a.C: figura molto simile a quella del portale della chiesa di sant’Egidio (chiesa più antica della città).

ImmagineImmagino che questa figura sia stata scolpita su un tempio di Ercole dai primi abitanti del luogo e che sia “sopravvissuta” nei secoli alle diverse ristrutturazioni tanto che oggi l’architrave originario dove c’è scolpito “Ercole” si trova in posizione laterale e non centrale della chiesa. Un’ulteriore prova di questa origine greca della figura è la scritta appena sopra “Ercole”. Una scritta che dagli storici è stata interpretata in cifre 1510 ma che io suppongo sia l’iscrizione greca (dorica)  IXSIA ovvero il nome della città.

Vista la storia che i coloni greci usavano mettere il nome delle loro città di provenienza,  nulla nega che Ixia fosse il nome della città di provenienza dei coloni di Rodi poiché tutt’oggi esiste nell’isola di Rodi la città di Ixia e un tempio dedicato a Ercole.

gerogli Suppongo che Ixia sia stato il primo nome dell’attuale Linguaglossa. A mio avviso questi sono i fatti e vorrei che questo scritto servisse a far luce sulla storia di Linguaglossa e a valorizzarne il patrimonio.

Giuseppe Tizzone

http://lingua-glossa.blogspot.it/2013_05_01_archive.html

Bibliografia

Diodoro Siculo. Bibliotheca historia.

Tucidide. Guerra del  Peloponneso.

Vinci. Etymologicum Siculum.

Filoteo degli Omodei.  Aetnae topographia.

Aristotile. Poetica.

Fazello. Storia della Sicilia.

Foto di G.tizzone

Foto delle moneta presa da internet.

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