In prossimità dell’abitato di Fiumefreddo e della costa del Mare Ionio, la piccola collina di Serra San Biagio è costituita da calcareniti e marne del Pleistocene, che sopportano Argille Scagliose cretacico-eoceniche della Catena Appenninico-maghrebide; su entrambe le formazioni poggiano in discordanza terrazzi fluvio-marini del Pleistocene superiore. Il piano di contatto tra le Argille Scagliose ed i sedimenti pleistocenici è ben esposto, `e orientato ONO-ESE, immerge di 35-40◦ verso S e mostra chiari movimenti in contropendenza verso NNO, associati a deformazioni di taglio molto penetrative (compressione N-S). Il tipo e lo stile delle deformazioni, insieme a considerazioni sul contesto geologico e tettonico regionale, portano ad escludere movimenti sotto gravità; essi definiscono invece una situazione strutturale riconducibile ad un retroricoprimento tettonico, controllato da un regime compressivo N-S e avvenuto dopo la litificazione dei sedimenti pleistocenici. Studi micropaleontologici dei livelli immediatamente sotto il contatto consentono di datare tali livelli alla fine del Pleistocene inferiore (Siciliano sensu Ruggeri et al., 1984). Resta documentata pertanto, in affioramento, una fase tardiva di raccorciamento della Catena Appenninico-maghrebide, avvenuta dopo la fine del Pleistocene inferiore, verosimilmente nel Pleistocene medio. Questa fase tettonica era prima conosciuta come infra-pleistocenica e solo attraverso dati del sottosuolo nell’Avanfossa Catania-Gela (Falda di Gela).
Descrizione tratta da “Retroricoprimento medio-pleistocenico di Argille Scagliose a Serra San Biagio (Sicilia orientale): evidenze stratigrafiche e tettoniche. Nota di Gianni Lanzafame, Anna Leonardi e Marco Neri”.
Accademia dei Lincei. 1999.
Foto di Angelo Tecchese La Spina.
Sentiero Etnanatura: Torrente Minissale.