Salto del cane

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Crateri_di_salto_del_cane_20100228 025Intorno all’anno 150 a.C., quindi in epoca romana, si formarono i crateri di Salto del cane. La colata lavica che ne scaturì arrivò a lambire l’attuale Acireale. Oggi in zona si può ammirare un paesaggio di estremo fascino e di interesse naturalistico e geologico. Ai piedi del monte si attraversano boschi di castagne mentre il versante alto è ricoperto da un fitto ginestreto. Giunti al bordo del cratere si ritrova un profondo baratro a forma di imbuto in cui si ammassano bombe laviche e blocchi di tufo. Sulle pareti scoscese troviamo il Leccio, il Pioppo tremulo che, come dice il nome, possiede foglie che fremono ad ogni alito di vento, il Sorbo meridionale, assai simile al Sorbo montano, ambedue molto rari sull’Etna, la Roverella e alcuni robusti esemplari di Faggio, che qui formano una stazione isolata di questa pianta. Inoltre si riscontrano molti arbusti: dalla già citata ginestra, alla rosa canina. Prima di scendere nel cratere in lontananza possiamo ammirare  i Monti Silvestri, la Serra Pizzuta Calvarina, La Montagnola, il conetto di Monte Escrivà e le Serre che delimitano la valle del Bove.

Sentiero etnanatura: Salto del Cane.

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