San Filippo

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Sito Etnanatura: San Filippo.

Massiccia è questa chiesa, robusta e vigorosa la sua mole a foggia di croce greca, di fronte agli assalti dei tempo, alle scosse telluriche, alla violenza delle perturbazioni atmosferiche. Qui la vetustà si associa alla robustezza, e le sedici colonne dei prospetto in pietra di Siracusa, che sostengono l’architettura dei frontone, ne testimoniano l’intatta forza, mentre la lapide collocata al centro ricorda agli uomini di ogni generazione che questa chiesa è madre: ” Totius Acis Mater et Caput”.

Enorme è la chiesa di San Filippo, con l’interno a tre navate, con il suo ordine dorico di colonne gemelle che, su base quadrata, sorreggono l’altissima cupola.

Ricca di storia è San Filippo. Da questa Matrice si dipartiva l’amministrazione dei sacramenti in tutto il territorio dell’Aci.

Qui i cappellani curati di tutte le chiese filiali prendevano possesso dei loro benefizi, ottenendo le insegne dell’almuzia, la mantelletta di pelliccia con cappuccio, e della berretta.

Qui gli antichi giurati della città di Sant’Antonio e Filippo prendevano possesso della carica nel primo giorno di maggio.

Qui il principe D. Luigi Reggio di Campofranco e Campofiorito, grande di Spagna, ottenne l’investitura dei suoi stati.

Qui il vescovo di Catania, attorniato dalla sua Gran Corte, iniziava la visita pastorale nel territorio dell’Aci, e dal pulpito di questa chiesa il Santo Uffizio proclamava le sue scomuniche.

A questa chiesa Matrice tutte le chiese dell’Aci pagavano, sino agli inizi di questo secolo, il tributo di ” primizia “.

In questa chiesa, tra i tanti cimeli dei passato, è il superbo ostensorio in argento cesellato a forma di torre, secondo lo stile dei duecento, che si usa soltanto durante la Settimana Santa, e qui si custodisce la bussola in avorio, lavorato a mano, in stile quattrocento, nella quale si deponeva il Viatico per recarlo solennemente agli infermi.

Nel coro dei canonici, in mezzo agli scanni di legno scolpito, si erge ancora il monumentale leggio, su cui è collocato il grande “Antiphonarium romanum “, in folio.

Ma, principalmente, nell’apposita cappella rivestita d’oro zecchino, si conserva la preziosa statua dei Patrono, S. Filippo d’Agira, che la tradizione ritiene fosse stato discepolo di S. Pietro.

Il Santo, gemma dei sacerdoti, decorato da Dio con la gloria dei miracoli, salute degli energumeni, molto potente contro i demoni dell’inferno, nella data dei 20 febbraio 1818, liberò la città dalle conseguenze funeste di un forte terremoto.

Per i suoi singolari meriti, egli, nella solenne processione dei 12 maggio, collocato sul grande fercolo, ha il particolare privilegio di avere alla sua destra la statua dell’apostolo Filippo, suo omonimo, e alla sinistra quella dell’apostolo Giacomo.

Nel 1446, questa chiesa parrocchiale era tanto ricca di beni, che una parte di essi venne ceduta alla chiesa Collegiata di Catania, fondata in quell’anno. Ma, ancora nel 1571, l’elenco dei beni immobili e degli arredi preziosi, posseduti da questa, era tale da occupare ben dieci pagine di un manoscritto in folio.

Da Comune di Aci Catena.

Sito Etnanatura: San Filippo.

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