Pietro e Paolo Castiglione

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Sito Etnanatura: Pietro e Paolo Castiglione.

Mostra come elemento originario della sua costruzione la parte absidale e il poderoso torrione in conci di lava e arenaria locale che, con la sua fascia di archetti pensili tubolari e di formelle floreali disordinatamente sparse sulle pareti, ci testimoniano il tempo della sua costruzione che va dal periodo normanno al primo dell’etá sveva, sebbene una lapide, ormai scomparsa e dettagli storici locali, portava la data 1105. Molti benefattori si sono prodigati nel corso dei secoli per arricchire la Matrice di oggetti preziosi, arredi sacri, paramenti ed opere d’arte. Entrando dalla porta principale balzano subito agli occhi quattro tele di grandi dimensioni, poste sugli altari laterali.

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Catacombe della Larderia

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Sito Etnanatura: Catacombe della Larderia.

“All’inizio della Cava si eleva un piccolo rilievo che contiene la piú grande grotta sepolcrale della Sicilia: essa é lunga 23 tese; é composta di tre navate parallele: quella centrale é la piú lunga; quelle laterali hanno delle piccole grotte, tutte piú o meno piene di loculi. Io ne ho contati 450; sono disposti in tutti i sensi, di ogni grandezza e per ogni etá… Queste tre navate hanno un solo ingresso.”

(Jean Houel, Voyage pittoresque des isles de Sicile, de Lipari et de Malta, 1782/87)

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Annunziata Castelmola

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Sito Etnanatura: Annunziata Castelmola.

Il tempio sorge nella contrada omonima, poco prima di entrare nel paese, nei pressi del cimitero. Fu costruita nel 1100 da Ruggero il Normanno quale ringraziamento alla Madonna per l’aiuto ricevuto durante la vittoriosa guerra contro i Saraceni, e presenta un portale di notevole pregio, inventariato dalla Soprintendenza ai Beni Culturali. La chiesetta è aperta al culto per un breve periodo dell’anno, dal 1° al 15 agosto, durante il quale si celebrano la novena della Madonna Annunziata e la festa dell’Assunzione di Maria al cielo.

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Medio_Alcantara

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Sito Etnanatura: Medio Alcantara.

Gurne dell’Alcantara.
Il fiume Alcantara, nella sua incessante azione erosiva operata per millenni sulle colate laviche, ha creato una serie di laghetti dalla forma rotondeggiante conosciute con il nome di “Gurne” o “Vulli”. Questa particolare tipologia di laghi di natura lavica caratterizza il corso dell’Alcantara in un tratto limitato che si estende (escludendo i due Vulli in prossimità di Mojo Alcantara, meno importanti rispetto agli altri) prevalentemente nel territorio del Comune di Francavilla di Sicilia (Me), tra la contrada Santa Caterina e l’omonimo ponte, fino all’abitato di fondaco Motta, frazione di Motta Camastra (Me). Le Gurne dell’Alcantara sono sedici. La loro larghezza varia tra i 5 ed i 30 metri di diametro mentre la profondità varia tra i 5 e i 10 metri massimi, che si raggiungono solo in prossimità delle cascate.

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Tempio di Ercole

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Il tempio greco di Ercole fu edificato nel IV sec. a.C. su un gradone roccioso prospiciente l’abitato. Per valenza storico-artistica ed architettonica esso è sicuramente uno dei monumenti aluntini più importanti in quanto, essendo l’unico ben conservato della provincia di Messina, rappresenta una grande testimonianza dell’età classica nel messinese.

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San Giuseppe il Giusto

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Pagina Etnanatura: San Giuseppe il Giusto.

Le rovine della medievale Chiesa di San Giuseppe Giusto si trovano presso il ColleCiricò a poca distanza dalle rovine dell’antica città di Leontinoi. Presumibilmente si tratta di una chiesa medievale appartenente ad un imprecisato ordine monastico consacrata al “Padre Giusto e Saggio di Cristo” ossia “San Giuseppe”. La facciata di questa chiesa è irreparabilmente danneggiata dal tempo,
dall’incuria del passato e dall’abbandono a cui versava.

 

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San Pancrazio

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Sito Etnanatura: San Pancrazio.

Il Tempio di Zeus Serapide è attestato dai ritrovamenti di marmi con epigrafi, rispettivamente nel 1861 e 1867, la statua di Sacerdotessa di Iside, un anello d’oro del Sacerdote del tempio di Giove Serapide rinvenuto nel 1742 recante incisione. Il luogo di culto attraversa indenne i tre assedi saraceni. Il tempio in epoca araba è documentato con impianto a croce, e secondo l’uso bizantino presentava le absidi rivolte ad oriente e il prospetto ad occidente. All’interno presentava un solo altare e custodiva le spoglie di San Pancrazio. La parte in stile barocco risale alla seconda metà del 1600, in seguito alle ristrutturazioni e ingrandimento dell’impianto.

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San Nicolò Roccella

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Sito Etnanatura: San Nicolò Roccella.

La chiesa più importante del paese è il duomo dedicato al santo patrono Nicolò di Bari. L’edificio ubicato nella piazza principale è stato costruito nel 1625 e viene chiamato “A Matrici”. L’interno è di stile romanico: tre navate con transetto, tre absidi rettangolari, dodici colonne monolitiche in pietra arenaria e con capitelli corinzi, soffitto ligneo.

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Santa Caterina Taormina

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Sito Etnanatura: Santa Caterina Taormina.

Ai religiosi dell’Ordine dei frati minori cappuccini all’arrivo a Taormina verso la metà del XVI secolo fu concessa la chiesa di Santa Caterina fuori le mura ove costruirono il loro convento. Nel 1559 col consenso dell’arcivescovo Pedro Ruiz de Valdevexo è posta in vendita con lo scopo di ricavare proventi e finanziare i lavori di costruzione del nuovo tempio. La transazione è documentata il 27 aprile 1610.

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Trinità Forza d’Agrò

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Sito Etnanatura: Trinità Forza d’Agrò.

La chiesa della Santissima Trinità è detta anche di Sant’Agostino, in quanto attigua all’antico convento Agostiniano. Risale al XV secolo e venne restaurata nel 1576. È situata nella parte est del paese in una posizione sopraelevata rispetto alla strada. Si accede tramite una scenografica scalinata che attraversa un artistico arco detto Porta Durazzesca. La facciata della chiesa presenta ancora la struttura quattrocentesca; pregevole è il campanile con la caratteristica cuspide a forma di piramide. L’interno è a navata unica, il pavimento è a mattonelle di cotto esagonale.

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