Un'ampia spianata si apre piú avanti intorno all'alto profilo di monte Nero. Il suolo é costituito in prevalenza di ceneri e materiali piroclastici, una parte di essi provengono da alcuni conetti esplosivi apertisi in prossimitá della base del monte.
E conveniente compiere una visita ravvicinata di queste bocche la zona della fenditura che dista non piú di 100 metri dove potete ammirare la struttura di questi conetti (costituiti dalle scorie eiettate nel 1923 e saldatesi fra di loro).
Tutto intorno si nota la presenza di grossi pulvini di astragalo (lo spinosanto), il quale ospita spesso al suo interno altri esemplari di piante pioniere, tipiche colonizzatrici degli alti versanti dellEtna. Da questo punto (m 1950) si comincia a discendere percorrendo il breve tratto (ca. 300 m) che separa dalla pista utilizzata dal fuoristrada per lascensione alla zona sommitale. Da qui si attraversa nuovamente la pineta e si torna a Piano Provenzana, a pochissima distanza dal punto di partenza.
Lungo il percorso ritrovate l'Abisso di Monte nero, il piú grande sistema eruttivo in frattura rimasto sull'Etna ed uno dei meglio conservati