Descrizione |
Un tempo, lo stabilimento "Francesco Monaco e Figli" sorgeva vicino alla stazione della Circumetnea. Il fabbricato misurava circa 125 metri di profonditá con 60 di prospetto e si elevava con i suoi quattro piani per quasi 18 metri. Gli altri locali, magazzini, uffici, il fondaco, si estendevano fino a via Roma. Le attivitá che vi si svolgevano erano diverse: pastificio, distilleria e mulino. Nel 1910, i fratelli Monaco si divisero le diverse branche produttive, Antonino impiantó a Catania la distilleria e l'industria dei derivati dell'alcool e Lorenzo continuó a Misterbianco con il mulino e il pastificio. Il mulino in 24 ore era capace di produrre circa 500 quintali di sfarinati. Vi arrivarono a lavorare fino a 200 persone. Nel 1900 i Monaco cominciarono la produzione dei cognac. Si racconta che le loro cantine potessero contenerne costantemente una riserva di oltre 2000 ettolitri. La fama dello stabilimento era tale che, nel 1901, perfino il ministro Giovanni Giolitti volle venire a Misterbianco per visitare lo stabilimento. Nel 1919, grazie ai Monaco si ebbe la prima illuminazione elettrica; fin dal 1866, infatti, le strade del centro storico erano illuminate con fanali e lampioni a olio. Grazie a un contratto tra la ditta Monaco e il Comune, dunque, fu la zona dello stabilimento a godere di questo vantaggio. La corrente veniva erogata agli utenti senza contatore, a forfait; per avere l'illuminazione pubblica e privata in tutto il paese si dovette aspettare il 1923. Lo stabilimento contava anche attivitá di riparazione e manutenzione, con una falegnameria, un reparto per confezionare i sacchi, una fucina, un'officina meccanica, dotata di macchinari per l'epoca modernissimi; un grande pozzo per la necessitá di acqua. Nel corso della sua lunga carriera industriale, la ditta ebbe numerosi attestati di stima e di simpatia; premi, riconoscimenti e medaglie in mostre ed esposizioni, da Catania a Palermo, a Parigi. Lo Stabilimento Monaco con le sue modernitá era un'industria all'avanguardia che eccelleva nella capacitá organizzativa, nella produzione e nell'esportazione. Tutto avrebbe fatto pensare a uno sfolgorante futuro e, invece, la sera del 20 aprile 1922 il fuoco (pare fatto appiccare dallo stesso Monaco, snervato dalle richieste sindacali dei lavoratori) distrusse tutto, lasciando solo le mura esterne, qualche locale e la svettante ciminiera. L'impresa Monaco era conosciuta ed apprezzata in tutto il continente, infatti numerosi furono i riconoscimenti e le onorificenze conseguite alle Esposizioni Nazionali ed Estere (all'Esposizione Universale di Parigi, nel 1900, il giurí decretava il "Grande Prix" per le paste alimentari; Medaglia d'oro a Palermo nel 1891 e a Milano nel 1906 per il "Bellini", il "Cognac" e per lo "Champagne").
Da http://siciliaisoladaamare.wordpress.com/ |