Cascate di Mistretta

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24-05-2015-15-05-51

A pochi chilometri dal suo centro abitato, nella valle sottostante il bosco di Montepiano, l’antica cittadina di Mistretta, sui monti Nebrodi in Sicilia, presenta un sito naturalistico composto da un rilevante numero di cascate di varie dimensioni, attive prevalentemente dall’autunno fino alla tarda primavera e, qualcuna di loro, talvolta anche d’estate . La maggiore, che si trova in contrada Pietrebianche e supera i 33 metri di altezza. A meno di 500 metri da questa, se ne trovano altre sei, ciascuna con una propria caratteristica conformazione, con alezze che oscillano dai 5 ai 25 metri.

La maggior parte delle cascate si trova lungo due torrenti, che scorrono poco distanti l’uno dall’altro quasi paralleli, provenienti dalle vicine contrade Pietrebianche, Ciddia, Riscifu e Acquasanta. Più a valle, dopo la confluenza dei due corsi d’acqua, altre due caratteristiche cascate di circa 7 metri ciascuna, una nella stessa contrada Ciddia e l’altra in contrada Cuttufa, sbucando da balze rocciose, formano alla base delle ampie vasche dentro le quali d’estate è possibile fare una tiepida doccia. Le cascate sono lontane da strade transitabili e sono nascoste alla vista dai profondi canyon che le ospitano. La loro esistenza era nota solo ai pochi pastori, proprietari dei terreni circostanti, che le hanno sempre vissute unicamente come pericolosi dirupi dove, dopo le piogge e nevicate invernali e primaverili, l’acqua scroscia costantemente notte e giorno, balzando con clamore. Un clamore che è stato, invece, interpretato giustamente come musica della natura da un gruppo di locali ambientalisti, che hanno creato un catalogo fotografico della vallata che si estende per alcuni chilometri, fino alla confluenza col più esteso torrente Serravalle, in prossimità dell’antico e quasi monumentale Ponte Zzu-Pardo , alto 20 metri. Quest’opera serviva una antica trazzera regia, ossia un marmitta lungo il torrentetradizionale tracciato che, fino a quando non esistevano le strade asfaltate, serviva a collegare gli abitati di Mistretta e Caronia, entrambi comuni dei Nebrodi, inseriti in un territorio fra i più estesi della Sicilia . Anche il gruppo catanese di “Sicilia Inside” che da diversi anni pratica torrentismo in varie zone della Sicilia, visitando il luogo ha mostrato interesse, riconoscendone la selvaggia bellezza. Pian piano, così, le anonime cascate della valle hanno assunto nome e fisionomia, a seconda della contrada di appartenenza e della sua conformazione, divenendo, in sequenza di caduta : “Cascata argentea” (6 metri); “Cascata Pietrebianche” (33 metri), “Salto del cerbiatto” (6 metri), “Cascata Ciddia” (15 metri) mentre, sul torrente a fianco, in sequenza, “Cascata Rosy Grace” (5 metri) e “Cascata Acquasanta” (10 metri) e, a fianco, “Cascata Riscifu”, soprannominata “Cascata delle Fate” (di oltre 20 metri) per via della frequente presenza di un arcobaleno alla sua base. E, più sotto, dopo la confluenza dei due torrenti, la “Cascata di ponte Ciddia” (7 metri) e “Cascata Cuttufa” (di oltre 6 metri). Lungo il torrente, inoltre, si possono ammirare numerose altre piccole cascatelle alte 1-2 metri, alla cui base le ampie marmitte consentono, d’estate, dei refrigeranti bagni in acqua dolce a chi è in cerca di ambienti naturali incontaminati.
Da WWF Nature

Foto e informazioni di Daniela Dainotti.

Sito Etnanatura: Cascate di Mistretta.

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