I siti più visitati del 2020

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Inizia un nuovo anno ed è tempo di statistiche. Vi vogliamo presentare i siti di Etnanatura che nel 2020 hanno avuto più visite

Al primo posto (con 7683 visite) si posiziona il Rifugio Timparossa (vedi) .

Il rifugio si trova nell’omonima collina di Timparossa sul sentiero che da monte Nero porta alla grotta dei Lamponi. Deve la sua fama al fatto che è sempre fruibile ed è tenuto in buono stato, inoltre la faggeta di Timparossa, soprattutto d’autunno quando le foglie si macchiano di sangue, è veramente affascinante.

 


Al secondo posto ritroviamo (con 6954 visite) la Grotta di Serracozzo (vedi):.

E’ un tunnel di scorrimento lavico nato da una recente eruzione (1971). Due fessurazione sulla volta della grotta creano all’interno magici giochi di luce che ne fanno una delle grotte più affascinanti dell’Etna.

 


Al terzo posto (con 6686 visite) non poteva mancare la Grotta del Gelo (vedi) forse la più nota fra tutte le grotte dell’Etna.

Anch’essa è una grotta di scorrimento lavico ed è nota per essere il ghiacciaio perenne più a sud di Europa. LA fragilità dell’ecosistema ne consiglierebbe però una fruizione più rispettosa. 

Il sentiero per raggiungerla attraversa Piano dei Dammusi (vedi) dove le lave disegnano paesaggi fantastici.

 

 


Al quarto posto (con 6642 visite) si posiziona un altro bivacco: Il Rifugio della Galvarina (vedi).

Si trova sul sentiero della Pista altomontana è sempre fruibile ed è incastonato in un paesaggio affascinante.

 


Al quinto posto (con 6065 visite) ritroviamo uno degli alberi più affascinante dell’Etna: l’Ilice di Carrinu o Ilice du Pantanu (vedi).

E’ l’ultimo esemplare di una rigogliosa foresta di lecci che risale a settecento anni fa, che anticamente collegava il versante orientale con quello settentrionale dell’Etna. Il magnifico albero espande su un possente tronco un’imponente architettura di lunghi rami, perciò é detto “l’albero dai rami più lunghi del mondo”, ha una circonferenza del tronco di circa cinque metri ed é alto diciannove metri. Questo leccio dalle foglie verde scuro, dai rami contorti e lunghissimi, il tronco massiccio e scuro, le lunghe radici nodose aeree, per le sue impressionanti dimensioni é uno degli alberi più fascinosi e più vetusti dell’Etna e sarebbe il secondo per antichità e grandezza in Italia. Una delle colonne portanti del cielo.

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