Gazzena: degrado e distruzione

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Villa Calanna

Villa Calanna

“Arcangelo Calanna beneficò questa terra l’anno del Signore 1868” sta inciso su una roccia in località Gazzena. Ma la “terra del Signore”, primo lembo della timpa di Acireale, unica per la sua bellezza, è stata da tempo oggetto degli appetiti insani di palazzinari e cavalieri che sono anche riusciti a profanarla nella sua propaggine sud con lo scempio di villette e palazzine che si affacciano sul mare. Poi è stata colpevolmente dimenticata e lasciata all’abbandono. Non sta a noi cercare i colpevoli: Regione, Comune, Provincia? Forse si tratta di un concorso di colpe e di sciatteria. Oggi vogliamo registrare un evento irreparabile ma prevedibile. Un’ala della villa Calanna, la bella villa di fine ottocento, è crollata e con essa i magnifici affreschi del tetto: distrutti irrimediabilmente.


Ma il degrado della Gazzena non si ferma qui. I rovi ormai hanno coperto la macchia mediterranea rendendo inaccessibili molti sentieri. La pompa a vapore per estrarre l’acqua dal pozzo, esemplare magnifico di archeologia industriale, è quasi completamente distrutta e arrugginita e il locale che la conteneva presenta il tetto caduto e le travi bruciate. Inoltre, come se non bastasse, nelle vicinanze del sito protetto si vedono tanti immondi scheletri di palazzine. E’ così che muore quello che poteva essere un magnifico parco urbano della città di Acireale.

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