Bosco di Casalotto: degrado e distruzione.

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05-01-2016 10-48-07

Continua la nostra triste rassegna sui siti degradati del nostro territorio. Oggi vi presentiamo un bosco che si trova nel comune di Aci sant’Antonio: il bosco di Casalotto. “La storica Villa Casalotto è quanto rimane di un vasto possedimento agricolo (27 ettari), coltivato a vigneto, appartenente all’illustre famiglia dei Casalotto. La proprietà, una residenza di campagna con annesso un parco di inizio Novecento, sviluppato su preesistenze sei-settecentesche, sembra rappresenti il nucleo di fondazione del comune di Aci S. Antonio (Balistreri et al., 1993), ed è andata riducendsi drasticamente in seguito all’intensa urbanizzazione del territorio, oggi in gran parte lottizzato e attraversato dall’autostrada Catania-Messina. Allo stato attuale, la Villa si estende per 21.500 mq e risulta costituita da un vasto giardino e dai ruderi degli antichi edifici.

Questi comprendevano gli alloggi signorili e quelli di servizio, nonché una piccola scuderia e varie attrezzature sportive. Era, inoltre, presente un palmento, rimasto attivo fino al 1975 (Balistreri et al., l.c.), con annessa una grande cantina. Isolata, a una certa distanza dalle abitazioni, si trovava una grande cappella neogotica che ancora oggi domina il parco. Le costruzioni erano state realizzate facendo largo uso di pietra lavica, marmi e pietra bianca di Siracusa….Purtroppo, con l’abbandono delle strutture abitative e la cessazione dell’attività produttiva del palmento, il parco di Villa Casalotto ha subito un veloce declino, provocato anche da numerosi atti vandalici e furti. Lo sviluppo incontrollato della vegetazione ha fortemente compromesso la sistemazione dei vialetti e la delimitazione delle aiuole; anche i terrazzamenti e le scalinate mostrano in più punti segni di cedimento. La presenza di ceppaie testimonia l’intensa attività di ceduazione, svolta abusivamente con grave danno per la componente arborea. L’intero complesso architettonico, inoltre, si presenta in gran parte smantellato e il giardino spoliato degli elementi decorativi (statue, vasche, fontanelle) che in passato ne qualificavano la struttura. Benché fortemente compromessa, l’originaria organizzazione del giardino è, comunque, ancora percepibile tra gli evidenti segni del degrado.” (da Dipartimento di botanica dell’Università di Catania).

Vedi su Etnanatura: Bosco di Casalotto.

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