Descrizione |
Sull'Etna la presenza di piante plurisecolari assume particolare interesse in relazione alla veloce dinamica degli ambienti forestali, fortemente influenzata dall'attivitá vulcanica che raramente consente la conservazione di popolamenti vetusti.
Una importante eccezione é costituita da un cono avventizio, di dimensioni modeste e completamente isolato perchè attorniato da colate laviche, Monte Egitto. Questo piccolo monte “monticitto” ospita, lungo i fianchi e all'interno dello stesso cratere, un nucleo di querce costituito da oltre 50 esemplari plurisecolari.
Durante gli anni '50, periodo durante il quale si sono realizzati la maggior parte dei rimboschimenti, il Corpo Forestale ha provveduto a rinfittire anche quest'area mediante la piantumazione di piante di pino, che, in assenza di diradamenti, stanno interferendo con lo sviluppo delle querce, tanto da determinare la ferma volontá di valutare un possibile intervento di diradamento a favore degli esemplari secolari di querce.
La particolaritá del sito: appartenenza alla zona “A” di riserva integrale dell'area protetta, ad un Sito di Importanza Comunitaria e, in ultimo in ordine di tempo, parte del Sito Patrimonio dell'Umanitá, ha imposto di procedere secondo criteri scientifici collaudati e mediante l'uso di manodopera specializzata.
In quest'ottica é stato coinvolto l'allora Ufficio Provinciale di Catania dell'Azienda Regionale Foreste Demaniali, (oggi Ufficio Servizio per il territorio di Catania del Dipartimento dello Sviluppo Rurale e Territoriale), che ha immediatamente manifestato la propria disponibilitá alla realizzazione dell'intervento di rimozione degli esemplari di pino a beneficio delle querce secolari.
Ma ancora mancavano i necessari contributi scientifici. In tale ottica l'Ente Parco ha affidato all'Accademia Italiana di Scienze Forestali la realizzazione di un attento piano di monitoraggio dell'intervento stesso. Il monitoraggio aveva l'obiettivo di valutare lo stato iniziale degli esemplari monumentali e di alcune componenti chiave dell'ecosistema in fase di pre-intervento e doveva essere poi ripetuto in fase di post-intervento al fine di valutare gli esiti dell'azione di rimozione dei pini su tutto l'ambiente.
Ecco che, acquisito il monitoraggio pre-intervento, alla fine dell'estate del 2015 l'Azienda Foreste inizia e porta a termine l'intervento di rimozione delle piante di pino che potevano in qualche modo interferire con gli esemplari secolari di quercia, sulla base delle indicazioni fornite dall'Accademia.
Durante l'anno 2017 si é svolto il monitoraggio post-intervento da parte dell'Accademia Italiana di Scienze Forestali. Il taglio dei pini impiantati a ridosso delle querce secolari é solo il primo di una serie di interventi che permetteranno, nel lungo periodo, di assicurare la perpetuazione delle querce, a condizione che si continui ad operare in sinergia con tutti coloro che a vario titolo possono contribuire al raggiungimento di questo importante obiettivo comune.
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