Descrizione |
Come l'imperscrutabile sito preistorico dei megalitici sull'altipiano dell'Agrimusco, un altro
luogo da visitare, denso di grande fascino arcano, é il misterioso "Menhir" a raffigurazione fallica
maschile, situato nel bassipiano di Orgale, nei pressi di Castiglione di Sicilia a pochi passi dalla
sponda sinistra del fiume Alcantara.Realizzato in roccia megalitica arenaria, secondo alcuni
studiosi, nell'antica simbologia, rappresentava la fertilitá e a comprova di ció, esso è posizionato
adiacente ad un altro masso di arenaria, che secondo alcuni esperti, rappresentava il sesso
femminile. Da sempre sappiamo che i Megaliti sparsi per il mondo, siano essi di origine naturale o
artificiale, hanno rappresentato dei veri e propri misteri e la storia antica dell'uomo é ricca di fatti
inspiegabili e non comuni. Basti pensare a Stonehenge in Inghilterra, verosimilmente sito degli
imponenti ruderi di un tempio druidico, uno dei monumenti preistorici piú famosi del mondo, che
consiste in due cerchi concentrici di monoliti, chiamati Sarsen, che raggiungono le 50 tonnellate,
poste in posizione eretta e sormontate da una lastra orizzontale di pietra. Le ipotesi riguardo questi
straordinari monumenti rupestri, conosciuti anche con il nome di "Menhir ", sono diverse, come
differenti sono le discordanze anche tra gli studiosi, tuttavia, come si accennava sopra, molti di essi
sostengono che si tratta di manufatti riconducibili a consuetudini religiose con riti primordiali
collegati alla simbologia fallica propiziatoria della fertilitá.
Altri esperti sostengono chequeste rocce hanno un significato con finalitá archeo-astronomiche, in quanto orientati e collegati
con i punti cardinali, ai quali riconoscere una funzione antesignana di osservazione degli astri, dei
cicli delle stagioni, equinozi e solstizi, da sempre date mistiche e venerate dalle antiche civiltá
sparse in tutto il mondo conosciuto. Infine, alcuni ricercatori li accostano a miti e fantastiche
leggende di giganti che si dedicavano alla pastorizia, ai quali, vengono collegate anche storie
umane, arcaiche ma reali, dove la vita delle sue creature ha seguito il suo percorso di naturale
straordinarietá pari solo a se stessa. Oltre ai loro manufatti lavorati sulla pietra, nella valle del fiume
Alcantara, rimangono altre preziose tracce del passaggio in vita di grandi civiltá neolitiche, sono
resti umani, grotte e cellette funerarie (gruttitti) che servivano per la sepoltura dei loro defunti.
Dunque, tutto è frutto dell'opera manuale di popolazioni arcaiche di cui sappiamo ben poco. Dalla
notte dei tempi ci provengono queste costruzioni che gli uomini del neolitico, credevano intrise di
poteri soprannaturali. Oggi questi spazi sacri, impreziosiscono il panorama delle nostre terre, come
gioielli abbandonati e incastonati nel paesaggio. Ma qual'é il loro segreto e da quali credenze erano
animate le persone che li hanno costruiti, quali strani rituali si celebravano in questi siti e cos'é che
ha portato l'antico popolo di queste terre a modificare la propria religione, ad abbandonare questi
antichi templi e a venerare altre divinitá “moderne”? Questi luoghi sacri, fanno da sfondo a
leggende suggestive e nascondono i segni di un passato intriso di grandi eventi da sembrare quasi di natura divina. Sappiamo ben poco, sia sul senso o funzione dell'esistenza di questi grandiosi blocchi
arenari e ancor meno notizie abbiamo riguardo i loro creatori, che potrebbero essere stati ispirati da
vocazioni mitologiche. Lasciando l'opinabile ai sognatori, nella realtá indiscutibile, queste
formazioni rocciose sono particolari monumenti costituiti da grandi blocchi di roccia arenaria,
grossolanamente squadrati dagli eventi del tempo o dall'uomo, piantate nel suolo la cui area di
diffusione é molto ampia in tutto il mondo, a rappresentare le testimonianze piú antiche dell'architettura preistorica. Queste maestose sculture, hanno sempre
attratto l'interesse di ricercatori e la curiositá di semplici escursionisti, impegnati nella ricerca
continua di testimonianze del passato, di natura antropologica e naturalistica, dalle quali potere
risalire alle epoche di utilizzo, all'uso che si é fatto da parte dei vari frequentatori ed alle particolari
condizioni ambientali di una determinata area. Insomma, da sempre questi megaliti hanno
rappresentato un intrecciato motivo di studio storico ed anche geologico di maestosi scenari della
storia, di suggestive reliquie, di antiche e maestose sculture cesellate nella dura roccia,
dell'intrigante prodigio dell'erosione naturale, dell'azione modellante del vento e della natura
geologica del terreno, frutto e testimonianza dell'opera di primitive platee di popolazioni
preistoriche di cui si é persa ogni traccia, nel lento ed incessante scorrere del tempo. Dunque, chi
non crede alle leggende non puó fare a meno di restare altresí stupito e meravigliato nell'ammirare
queste straordinarie costruzione neolitiche, statiche nella loro maestositá, sin da quando memoria
umana ricordi. Nessun mistero ascetico ma solo tracce del passaggio in vita e frutto dell'opera
manuale di popolazioni arcaiche di cui sappiamo ben poco, e che oggi ci descrivono la spiritualitá
che solo una suggestiva e seducente opera architettonica puó elargire ai suoi visitatori. La ricerca
archeologica lungo il corso del fiume Alcantara negli anni passati, non puó considerarsi abbastanza
sistematica, tanto da potere considerarla completa. Lo studio del passato é stato sempre affidato
all'iniziativa individuale di pochi, al punto che ancora oggi ci troviamo di fronte a poche luci e
molte ombre che avvolgono questo eccezionale settore. Gli approfondimenti sono stati modesti e
frammentari, ma sono tanti gli indicatori che ci pervengono dal passato che dovremmo attentamente
decodificare per comprendere, sviluppare ed esaltare, il modo di vivere dei nostri predecessori.
Enzo Crimi |