Descrizione |
Ci sono dei posti conosciuti per la loro bellezza, altri per la loro storia, altri ancora per la leggenda. Il santuario di Valverde fa parte di diritto di questa terza categoria. Un posto dove la leggenda diventa favola. Nell'ultimo periodo della dominazione araba in Sicilia, nel giugno del 1038, un viandante di nome Egidio, proveniente da Catania era diretto ad Aci. Passando per Vallis Viridis venne assalito da un brigante, di nome Dionisio. Una volta depredato il malcapitato, Dionisio stava per ucciderlo quando venne udita una voce: "Dionisio, deponi quell'arma... e cessa questa vita di brigantaggio". La voce viene tradizionalmente attribuita alla Madonna. Il brigante non solo si fermó, risparmiando la vita al povero malcapitato, ma addirittura si convertí. Sempre secondo la leggenda la Vergine apparí altre tre volte a Dionisio. Una prima volta chiese di organizzare un pellegrinaggio insieme ai sacerdoti ed ai fedeli di Aci, per indicare il luogo dove costruire il Santuario con i soldi che questi aveva preso con le ruberie. Qui si narra che fu uno stormo chiassoso di gru volteggiante ad indicare dove la Vergine desiderava fondare la sua chiesa. Quindi una seconda volta indicó miracolosamente dove prendere l'acqua necessaria per la fabbrica. Con l'ultima apparizione avvenne il Prodigio del Pilastro, nell'agosto del 1040. Si narra che, mentre Dionisio era assorto in preghiera vide un raggio di intensa luce ed una nube sulla quale vi era la Madonna attorniata da angeli. Quando la visione scomparve, su di un pilastro rimase impressa l'immagine di Maria che oggi si venera. Tradizionalmente si dice che la bellissima immagine sia divinitus formata o acheropita, ovvero non attribuibile a pennello d'uomo. L'icona oggi visibile peró non é affatto attribuibile al periodo del presunto prodigio. Del brigante Dionisio non v'é certezza storica, si suppone un ex soldato dell'esercito del generale bizantino Giorgio Maniace rifugiatosi in quelle zone in seguito ad un episodio di tradimento e dedicatosi al brigantaggio. La fabbrica del santuario avrebbe avuto inizio nel 1038 e fine nel 1040. I conquistatori arabi pur tollerando la religione cristiana, non acconsentivano generalmente alla proliferazione del culto e quindi alla costruzione di nuove chiese. Per il Santuario peró fu fatta una eccezione dietro pagamento di una somma. Nel 1296 venne consacrato il santuario alla presenza di Federico III di Aragonai. Il 11 gennaio 1693 il terremoto del Val di Noto distrusse il santuario, ma rimase miracolosamente illeso il pilastro con l'immagine della Madonna. A un anno di distanza, il 5 aprile, gli agostiniani scalzi si insediano tra i ruderi dell'antico plesso e ne prendono possesso. Appena tre anni dopo, il 26 aprile 1697, l'allora arcivescovo di Catania Andrea Riggio, concesse ai frati l'affidamento della parrocchia pleno jure.
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