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Santi Pietro e Paolo Acireale
Nome: Santi Pietro e Paolo Acireale
Comune: Acireale
Località:Centro
Descrizione Storia
Epoca spagnola
Il primitivo tempio fu costruito nel XVII secolo, conciliando la spartizione dell'area con la trasformazione e costruzione dell'adiacente chiesa madre.
Nel corso del Seicento la Confraternita dei Santi Pietro e Paolo si segnaló per i ripetuti, talora violenti, contrasti con la rivale Confraternita di San Sebastiano.
Con le numerose scosse del terremoto del Val di Noto del 1693 crolló il cappellone, la sacrestia e l'adiacente Cappella di Gesú e Maria, riportando lesioni varie nel corpo dell'intero edificio.
Epoca contemporanea
La chiesa, eretta a collegiata nel 1924, é stata nel 1933 elevata al rango di basilica minore pontificia da Papa Pio XI.
Facciata
L'edificio presenta un elegante prospetto in pietra bianca di Siracusa realizzato nella prima metá del '700 su disegno di Pietro Paolo Vasta.
Il prospetto é caratterizzato dalla sovrapposizione di due ordini di colonne, sulla destra svetta il campanile realizzato nel 1735.
Nella controfacciata é realizzata la cantoria.
Interno
Impianto a navata unica presenta campate laterali scandite da colonne ioniche sormontate da capitelli corinzi. Arco trionfale arricchito da stucchi, arco absidale e area presbiterale sovrastata da cupola. L'interno danneggiato dal terremoto del 1693, deve l'aspetto attuale al progetto d'ispirazione neoclassica di Francesco di Paola Patané.
Nel 1573 il maestro di Modica, Bernardino de Nigro, alias lo Greco, realizzó una «icona lignea dipinta», opera verosimilmente perduta durante le fasi di demolizione e ricostruzione dell'edificio agli inizi del 1600 per consentire l'ampliamento della vicina matrice. Il pittore Giovanni Fulco con la collaborazione di Baldassarre Grasso, nel periodo a cavallo tra il 1674 e il 1679, dipinse un ciclo di affreschi nel coro del presbiterio. Tali pitture, in seguito imbiancate, hanno rivisto la luce nel 1922, durante alcuni lavori di restauro, comprendono scene del Martirio di Pietro (Crocifissione a testa in giú) e Martirio di Paolo (Decollazione o Decapitazione), vi é anche qualche altro brano di episodio riguardante il Miracolo di San Pietro che libera alcuni cristiani dal carcere. Sempre del Grasso sono andati perduti gli affreschi eseguiti nel 1689 a causa del terremoto del 1693. Di Giovanni Lo Coco acitano sono stati rinvenuti nel 1910 alcuni suoi affreschi che erano stati imbiancati.
Parete destra
Prima campata. Cappella di Sant'Alfio. Nell'edicola é custodito il dipinto raffigurante Sant'Alfio, San Cirino, San Filadelfio, opera di Giacinto Platania.
Seconda campata. Cappella di Sant'Antonio Abate. Nell'edicola é custodito il dipinto raffigurante Sant'Antonio Abate ritratto con le insegne vescovili, opera di Giacinto Platania.
Terza campata. Varco. Passaggio sormontato da dipinto raffigurante San Paolo.
Quarta campata. Cappella di San Carlo Borromeo. Nell'edicola é custodito il dipinto raffigurante la Beata Vergine Maria col Bambino ritratta con Santa Lucia, Santa Rosalia, Santa Barbara e San Carlo Borromeo, opera di Matteo Ragonisi.
Quinta campata. Cappella di Cristo alla Colonna. Nella nicchia dell'elaborato altare barocco arricchito da prezioso tabernacolo, é custodita la venerata statua raffigurante il Cristo alla
Colonna. Ambiente patrocinato per il passato dalla Congregazione del Santissimo Cristo alla Colonna. Il sodalizio curava lo stazionamento del simulacro sul sagrato o lo processionava per le vie della cittá in occasione di gravi calamitá naturali (terremoti, eruzioni), ma soprattutto nei periodi di grande siccitá, che costituivano un vero flagello per l'economia locale.
Parete sinistra
Prima campata. Cappella dei Santi Simone e Giuda. Nell'edicola é custodito il dipinto raffigurante la Vergine Maria con Bambino ritratta con Sant'Agata, Santa Margherita d'Antiochia, San Simone e San Giuda, opera di Alessandro Vasta. San Simone e San Giuda primitivi titolari di un luogo di culto preesistente al terremoto del 1693.
Seconda campata. Cappella di Sant'Andrea Avellino. Nell'edicola é custodito il dipinto raffigurante Estasi di Sant'Andrea Avellino ritratto mentre celebra messa con la Beata Vergine Maria col Bambino e San Giovanni Evangelista, opera di Pietro Paolo Vasta.
Terza campata. Varco. Passaggio alla Cappella di Gesú e Maria, dipinto raffigurante San Pietro Apostolo.
Quarta campata. Cappella del Santissimo Crocifisso. Sulla parete é custodito il Crocifisso di ignoto autore. vQuinta campata. Cappella dell'Immacolata Concezione. Nella nicchia dell'elaborato altare barocco é custodita la statua raffigurante l'Immacolata Concezione.
Altare maggiore
Area del presbiterio balaustrata e sopraelevata, raccordata al pavimento della navata per mezzo di quattro gradini.
Nelle pareti del coro area presbiterio sono presenti affreschi secenteschi.
L'organo sopra l'altare maggiore é opera di Giovanni Patané Rocca realizzato nella metá dell'800.
Altri ambienti
XVIII secolo, Maria bambina, olio su tela, attribuzione ad Alessandro Vasta.
XVIII secolo, Ciclo, affreschi presenti nella Cappella del Santo Amore, opere realizzate da Alessandro D'Anna.
Sacrestia
XVIII secolo, Santi Pietro e Paolo ritratti in adorazione dinanzi al Santissimo Sacramento alla presenza della Beata Vergine Maria, dipinto su tela, opera dell'acese Matteo Ragonisi.
1658, San Pietro e San Paolo, statue lignee, opere dello scultore ed orafo Girolamo Carnazza.
Pietro Paolo Vasta realizzó 5 stendardi processionali ad olio, oggi custoditi nella Pinacoteca Zelantea.
Cappella di Gesú e Maria
Sant'Alfio e fratelli, Giacinto Platania.
Prospetto.
Nell'ambiente é custodita la pregevole statua del Cristo morto realizzata in cartapesta e donata nel 1732 da Pietro Paolo Valerio alla Confraternita di San Pietro.
Cappella della Madre del Divino Amore
Alessandro D'Anna nel 1771 affrescó la Cappella del Santo Amore tratti da due scene bibliche: Salomone accoglie la Regina di Saba e Giuditta ed Oloferne.
Cripta
Ambiente primitivo destinato alla sepoltura di alcuni membri delle confraternite.
Fonte Wikipedia.
Dati sentiero
Indicazioni percorso:
Al centro di Acireale
Lunghezza percorso Grado difficoltà Coordinate inizio sentiero Coordinate fine sentiero Quota inizio sentiero Quota fine sentiero Tempo percorso
0.1 km 1 /10 - Facile/T 15°09'59'' - 37°36'46'' 15°09'59'' - 37°36'46'' 189 m.s.m. 189 m.s.m. 10'
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Fortezza del Tocco 0.4 0.67 Link Link Timpa Acireale-Castelli e ruderi-Arabi e Normanni-Medioevo e Rinascimento
Robinia delle Chiazzette 0.4 0.45 Link Link Alberi secolari-Timpa Acireale
Chiesa della Maddalena 0.46 0.46 Link Link Chiese-Barocco
San Biagio Acireale 0.51 0.51 Link Link Chiese-Barocco
Miuccio 0.64 0.57 Link Link Aree protette-Timpa Acireale-Mare
Pietra Monaca 0.71 0.84 Link Link Aree protette-Timpa Acireale-Mare
Ficus piazza Dante 0.77 0.77 Link Link Alberi secolari
Villa Belvedere Acireale 0.79 0.79 Link Link Parchi urbani
Pino Pennisi 0.84 0.84 Link Link Alberi secolari
Acqua del Ferro 1.04 1.15 Link Link Aree protette-Timpa Acireale-Mare

(*) Distanza, misurata in km, in linea d'area dall'inizio del sentiero.
(**) Distanza, misurata in km, in linea d'area dalla fine del sentiero.
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