Armillaria mellea
Etnanatura non si assume nessuna responsabilità circa eventuale errori nella catalogazione dei funghi.
Prima di considerare un fungo commestibile è sempre opportuno sottoporlo a esperti certificati e autorizzati
Armillaria mellea
Nome:
Armillaria mellea
Descrizione:
Questo fungo meriterebbe, secondo autori del passato, il nome di "asparago dei funghi" per il fatto che la parte buona di esso è l'estremità superiore del gambo unitamente al cappello, mentre il resto dei gambi (specialmente negli individui adulti) è coriaceo ed assai indigesto. Cappello. 4/7 (12/15) cm, carnoso, sub-globoso (fungo a forma di chiodo), poi conico, membranoso, leggermente umbonato al centro, a superficie di colore giallo-miele o rossiccia o brunastra, con orlo sottile, arrotolato, lievemente striato. Lamelle. Non fitte, bianche o rosee o con chiazze rossastre un po' decorrenti sul gambo. Gambo.5/12 / 1/2,6 cm, cilindrico, giallastro o brunastro, ingrossato verso la base, di solito saldato con altri individui (fungo cespitoso), pieno, midolloso, pruinoso, segnato da leggeri solchi verticali al di sopra dell'anello. Carne. Soda sul cappello e nella parte superiore del gambo, coriaceo-fibrosa nel resto, di colore bianco o carnicino. Odore: subnullo, fungino. Fungino intenso negli esemplari piuttosto sviluppati. Agliaceo e pungente negli esemplari molto vecchi. Sapore: acidulo e dolce, con leggero retrogusto amarognolo meno marcato negli esemplari più giovani. Spore. Bianche in massa, lisce, ellissoidali, 8/9 - 5/6,5 cm. Habitat. Cresce in autunno, cespitoso, parassita di ceppi e tronchi d'albero, di cui può causare la morte. E' un buon commestibile ma tossico da crudo, fungo molto ricercato, apprezzato e consumato da sempre, ma non esente da rischi e poiché è uno dei funghi più consumati al mondo, sono molte le intossicazioni ascritte al suo consumo. Contiene infatti tossine di natura proteica ("emolisine") termolabili a 65/70 cC che si inattivano facendo bollire il fungo in acqua per 10-15 minuti. L'acqua di cottura va sempre buttata. Sono stati registrati inoltre casi di disturbi gastrointestinali, di breve latenza, procurati da esemplari di A. mellea congelati a fresco, ovvero senza preventiva cottura. Tale fenomeno non è ancora chiaro dal punto di vista scientifico. La teoria più accreditata è che con la congelazione le "emolisine" vengano fissate nella struttura fungina e, pertanto, anche se poi si scongelano i funghi in maniera corretta e si cuociono successivamente attraverso una prolungata cottura, tali principi attivi non vengono smaltiti completamente. Questo fenomeno si registra anche in caso di gelate notturne, per cui è generalmente sconsigliato raccogliere questa specie e le specie affini se la temperatura è scesa sotto lo zero nei giorni immediatamente precedenti il ritrovamento. Durante la cottura la carne diventa scura, quasi nera e salvo esemplari molto giovani, si cucina solo il cappello. Gli esemplari piccoli e sodi si prestano egregiamente alla conservazione sott'olio. Quelli cresciuti su ceppi di latifoglia sono considerati migliori di quelli cresciuti su ceppi di conifera. Armillaria mellea è un fungo parassita di piante arboree, in cui provoca il Marciume radicale fibroso. Esternamente la corteccia delle grosse radici appare depressa e imbrunita; sotto di essa compaiono placche di micelio di colore bianco-crema, che si insinuano tra il tessuto corticale e il tessuto legnoso, per cui la corteccia finisce per staccarsi facilmente dal legno sottostante. La chioma della pianta appassisce e muore, mentre alla base delle piante attaccate compaiono i corpi fruttiferi del fungo. Il parassita si propaga nel terreno a macchia d'olio attraverso cordoni di ife dette "rizomorfe", per cui passa dalle piante malate a quelle sane. La lotta si effettua con l'estirpazione delle piante colpite; la buca deve essere disinfettata con prodotti chimici.
Comune:
Aci SantAntonio
Località:
Santa Maria la Stella
Coordinate inizio percorso:
37°37'47''-15°07'36''
Coordinate fine percorso:
37°37'47''-15°07'36''
Quota inizio percorso:
349 m
Quota fine percorso:
349 m
Mappa percorso:
I sapori di Sicilia Dipartimento botanica Cutgana Parco botanico del Chianti Fungaioli siciliani Masseria Fontanazza Fiori di sicilia Sebastiano D'Aquino