Ercia

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Sito Etnanatura: Ercia.

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Il sito viene identificato dai locali come un palmento di epoca romana. Ma riconoscere un palmento non è facile, tanto più se si tratta di una delle strutture antiche, scavate nella roccia. Tuttavia va ricordato che nel Medioevo era diffusissimo in Sicilia (soprattutto negli Iblei) il palmento scavato nella roccia, di probabile origine bizantina.
Nulla di strano dunque che siamo di fronte ad un palmento bizantino-medioevale.

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Castello Santapau

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14-08-2016 17-09-25

Il castello Santapau (chiamato anche castello di Licodia) si trova nel territorio comunale di Licodia Eubea, in provincia di Catania. Fondato in epoca medievale, non rimangono che alcuni ruderi, a seguito del terremoto del 1693. I ruderi del castello dominano dall’alto il centro urbano del comune di Licodia Eubea. Il castello fu costruito sull’omonimo colle (Colle Castello) a poca distanza dal centro abitato di Licodia Eubea. La posizione permetteva il controllo di una vasta area territoriale, consentendo l’avvistamento dei nemici e il pronto intervento offensivo. Il castello era però soprattutto una roccaforte difensiva, difficilmente attaccabile dal basso, provvisto di poderose mura di cinta e torrioni d’avvistamento.

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Monte Iudica

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09-07-2016 11-25-09

Da dove iniziare? Se seguiamo il filo della storia dobbiamo iniziare da un antico popolo indigeno che popolava il monte e dalla necropoli scavata nella roccia. Ma la leggenda ci racconta di una giovane normanna, Emidia, che per sfuggire ai Saraceni si travestì da vecchia ma che, una volta scoperta, venne gettata in un dirupo conosciuto oggi come “U sautu da vecchia” (Il salto della vecchia). La geografia ci parla di un monte alto 764 metri sulla piana di Catania che l’inganno prospettico sembra farlo rivaleggiare con la dirimpettaia Etna.

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Castello di Pentefur

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Tra mito, leggenda e storia. Il castello Pentefur si trova su uno dei due colli su cui sorge l’abitato di Savoca, in provincia di Messina in Sicilia. Il Maniero occupa il pianoro sulla sommità dell’omonimo colle; edificato in posizione strategico-difensiva, ha la base di forma trapezoidale. È ridotto ormai a pochi ruderi, consistenti in ampi tratti della cinta muraria merlata e dotata di feritoie, in alcune cisterne e nei resti di un mastio quadrangolare. Detto mastio era a due elevazioni, su un’area di 350 metri quadrati, sito nella parte più alta del pianoro, al suo interno sono ancora visibili le tracce di una ripartizione in diversi ambienti e una piccola porzione della pavimentazione.

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San Filippo Fragalà

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Eretto, secondo tradizione, da Calogero di Calcedonia nel 495 e successivamente ampliato per volontà del Conte Ruggero nel corso dell’XI secolo, il monastero fu centro propulsore della rinascita bizantina. Sviluppato attorno ad una corte sostanzialmente rettangolare avente il lato maggiore orientato lungo l’asse Nord-Sud, esso presentava una pianta a quadrilatero irregolare formato da quattro ali delle quali quella orientale ospitava la chiesa, sporgente rispetto ad esse soltanto per la profondità delle absidi, a navata unica con transetto triabsidato che vi si innesta dando vita ad una pianta a croce commissa sulla cui campata centrale doveva con tutta probabilità innestarsi una cupola.

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Castello di Cerami

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Il castello di Cerami e una fortezza rupestre di cui sopravvivono alcuni ambienti scavati in roccia chiaramente identificabili. L’intero complesso sorge sulla sommità di una rupe (1050m s.l.m.) e risulta accessibile attraverso due sentieri, da sud-est e sud-ovest. E’ ragionevole pensare che la zona ove insistono gli affioramenti di roccia più consistenti sia quella ove un tempo sorgeva il nucleo più antico del castello, successivamente estesosi occupando il limitrofo pianoro. Sulla consistenza della fortezza, a metà del XVI sec., si pronuncia Fazello, che ricorda la presenza di un “palazzo baronale fornito di magnifiche sale e camere da consiglio e dalla chiesa di S. Giorgio” [T. Fazello, vol. I, pag. 445 e seg.]. A questa descrizione si aggiungono le importanti testimonianze fotografiche del G. Paternò-Castello [G. Paternò Castello 1907, pp. 85-87], attraverso le quali è possibile ricostruire in linea di massima la consistenza dell’antico complesso.

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Castello di Tripì

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06-02-2016 18-10-09

Sulle origini del castello di Tripì non si hanno notizie, o sono incerte; l’unico documento sarebbe uno scritto del 1154, del geografo Idris, che parla della presenza in questo luogo di una fortezza medievale. Si sa di certo che nella prima metà del 1300 si sono svolte delle azioni militari per il suo possesso e vi soggiornarono, l’ammiraglio Ruggero di Lauria, il re Federico II ed altri personaggi di alto rango fino alla seconda metà del XVII secolo. Il Castello è delimitato dai resti di una cinta muraria e da rocce che ne costituivano una difesa naturale; vi si accede dal lato sud ,tramite un sentiero tortuoso, che partendo dal paese si inerpica per 100 metri e si ferma davanti ad un varco, creato nelle mura, che fa supporre la presenza, in origine, del portale di accesso.

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Abbazia Santa Maria la Scala

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03-12-2015 20-31-45L’abbazia di Santa Maria la Scala fu eretta in epoca normanna, probabilmente tra il 1112 e il 1140, e nel 1160 fu devoluta ai Padri Benedettini, che vi abitarono fino all’avvento della dominazione bizantina in Sicilia, a seguito della quale vi si insediarono i monaci basiliani di rito greco ortodosso. Latinizzata nel 1366, ritornò ai benedettini, prima di passare ai certosini e agli agostiniani, i quali vi abitarono fino al 1785, quando lo abbandonarono per insediarsi in una nuova chiesa costruita al Cassero Vecchio.

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San Giovanni in Palagonia

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03-02-2013 10-20-20I resti della piccola basilica di San Giovanni si trovano nella valle del fiume Catalfaro a Palagonia. Si tratta di una chiesa a pilastri con arcate e rozze decorazioni di cui è difficile stabilire un’esatta datazione. Secondo alcuni studiosi dovrebbe risalire al periodo bizantino e quindi intorno al V-VI sec., altri, rifacendosi ad un dipinto ottocentesco che la riproduce quasi integra, ritengono che apparterrebbe allo stile circestense e quindi al XII secolo.

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Il castello di Paternò

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12-03-2014 19-53-20Per Castello normanno di Paternò si intende la torre principale – sovente detta “dongione” – di un complesso fortilizio che essa dominava. Assurta a simbolo della città, la torre faceva parte di un castello fatto edificare nel 1072 dal Gran Conte Ruggero per garantire la protezione della valle del Simeto dalle incursioni islamiche. Il castello fu assegnato alla figlia di Ruggero, Flandrina, sposa dell’aleramico Enrico di Lombardia. Attorno al castello e al piccolo borgo la popolazione iniziò a crescere grazie ai numerosi mercenari al seguito dei conquistatori normanni e all’arrivo di coloni provenienti dall’Italia settentrionale attirati dai privilegi a loro concessi.

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