30 luglio 1943, la rivolta di Catania

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Anfiteatro romano di piazza Stesicoro

Anfiteatro romano di piazza Stesicoro

Catania, Una pattuglia tedesca giunse in piazza Stesicoro. Dagli autocarri balzano armatissimi, paracadutisti della Goering, scendono la scassata scala di legno che porta al grande rifugio antiaereo naturale ricavato dai sotterranei del teatro romano. Negli umidi ambienti, in mezzo a rifiuti e ad escrementi vivono da lungo tempo circa diecimila persone. Abitanti del quartiere marinaro, cosidetto della “Civita”, hanno perduto tutto, nessuno pensa a loro, muoiono di fame e di tifo.
Alcuni tedeschi bloccano le uscite con mitragliatrici. Gli altri penetrano nel rifugio. Con pistole spianate e con lanterne accese lo percorrono quasi tutto. Cercano «qualcosa»: donne.

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Monte Iudica

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09-07-2016 11-25-09

Da dove iniziare? Se seguiamo il filo della storia dobbiamo iniziare da un antico popolo indigeno che popolava il monte e dalla necropoli scavata nella roccia. Ma la leggenda ci racconta di una giovane normanna, Emidia, che per sfuggire ai Saraceni si travestì da vecchia ma che, una volta scoperta, venne gettata in un dirupo conosciuto oggi come “U sautu da vecchia” (Il salto della vecchia). La geografia ci parla di un monte alto 764 metri sulla piana di Catania che l’inganno prospettico sembra farlo rivaleggiare con la dirimpettaia Etna.

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Rocche del Crasto

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04-07-2016 19-25-23

Le Rocche del Crasto sono un rilievo alto m1312 che appartiene alla catena dei monti Nebrodi, sull’Appennino siculo. sono costituite prevalentemente da roccia calcarea dell’era mesozoica e ricadono nel territorio dei comuni di Alcara Li Fusi e di Longi in provincia di Messina. Il rilievo presenta diversi specchi di faglia esposti che formano spettacolari pareti di roccia.

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