Monte dei Morti

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Sito Etnanatura: Monte dei Morti.

Il monte dei Morti si formò in seguito all’eruzione dell’Etna del 1614-1624, questa fu l’eruzione più lunga del periodo storico e avvenne sul versante settentrionale del vulcano formando il vasto campo lavico denominato “Sciara del Follone”. Il fenomeno durò ben dieci anni ed emise oltre un miliardo di metri cubi di lava, coprendo 21 chilometri quadrati di superficie; le colate ebbero origine a quota 2550 e presentarono la caratteristica particolare di ingrottarsi ed emergere poi molto più a valle fino alla quota di 975 m s.l.m., al di sopra comunque dei centri abitati. Lo svuotamento dei condotti di ingrottamento originò tutta una serie di grotte laviche, oggi visitabili, come la Grotta del Gelo e la Grotta dei Lamponi.

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San Martino Randazzo

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Sito Etnanatura: San Martino Randazzo.

La costruzione risale al secolo XIII, ma ampliamenti e ristrutturazioni vennero attuati nei secoli successivi, specialmente dopo gli ingenti danni bellici. Superbo e spettacolare il Campanile del Duecento, inalterato, a quattro dadi sovrapposti, dove si succedono, su tre ordini, coppie di finestre bifore e trifore bicrome. Fu definito dal Maganuco «un’espressione musicale, il più bel campanile di Sicilia». La facciata è tardorinascimentale, con un solenne portale al centro. All’interno, dove un recente restauro ha messo a nudo il basalto lavico delle colonne, si notano: 

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Trinità Forza d’Agrò

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Sito Etnanatura: Trinità Forza d’Agrò.

La chiesa della Santissima Trinità è detta anche di Sant’Agostino, in quanto attigua all’antico convento Agostiniano. Risale al XV secolo e venne restaurata nel 1576. È situata nella parte est del paese in una posizione sopraelevata rispetto alla strada. Si accede tramite una scenografica scalinata che attraversa un artistico arco detto Porta Durazzesca. La facciata della chiesa presenta ancora la struttura quattrocentesca; pregevole è il campanile con la caratteristica cuspide a forma di piramide. L’interno è a navata unica, il pavimento è a mattonelle di cotto esagonale.

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Annunziata Forza Agrò

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Sito Etnanatura: Annunziata Forza Agrò.

Edificata agli inizi del Quattrocento e distrutta da un terremoto nei primi mesi del 1649, la chiesa venne interamente ricostruita cambiandone l’orientamento, che risulta essere trasversale al primitivo tempio del quale rimane l’antica abside, oggi inglobata nell’edificio della canonica. La chiesa non ancora completata venne nuovamente danneggiata dal terremoto del 1693 che devastò il Val di Noto. A causa di tale evento fu necessario rifare il tetto e la facciata così come oggi li vediamo.

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Cava Scordia

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Sito Etnanatura: Cava di Scordia.

La storia della Cava è inevitabilmente legata a quella della città di Scordia. Questa sorge appunto in prossimità dell’area geologico-naturalistica. I suoi edifici più antichi sorgono a ridosso o, addirittura, a strapiombo sul margine ovest di questa gola lunga e profonda, che a sud, oltre al ponte su cui corre la strada provinciale Scordia-Catania (u tri-pponti i Puddicinu), si apre nella ridente piana di Lentini e a nord, oltre il ponte attraversato dalla provinciale Scordia-Palagonia (u ponti da Scalazza), prosegue costeggiando il Cimitero nuovo, quindi la località Grotta del Drago, fino a giungere a Urgu tintu, in contrada Salto di Primavera. Il nome Cava nella zona degli Iblei è comune alle valli incise nella roccia calcarea dai corsi d’acqua a carattere torrentizio.

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Carcara a machina

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Sito Etnanatura: Carcara a machina.

Si tratta di un’antica fornace per la produzione della calce databile tra il XVIII e XIX secolo recentemente restaurata.

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