Grotta del drago

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02-11-2014 14-01-58.JPGPrende il nome di “Grotta del Drago” una località che si trova qualche chilometro a nord-ovest del centro abitato di Scordia, in prossimità dell’altra denominata “Urgu Tintu”, da dove aveva origine il torrente che un tempo attraversava tutta la zona, prima di confluire nel Biviere di Lentini. Nel vallone prodottosi lungo il corso di questo torrente, le cui acque impetuose hanno inciso nel tempo il tufo delle rocce circostanti, soprattutto nella “Cava” e, appunto nella “Grotta del Drago”, è stato facile, fin dalla protostoria, trovare le condizioni favorevoli ad insediamenti umani.

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Piano Collura

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17-08-2015 08-49-37La progettazione del Parco Ecologico di Piano Collura è nata dall’idea di mantenere il delicato equilibrio degli ecosistemi. La tutela dell’ambiente naturale si armonizza con le legittime istanze del cittadino a fruire del patrimonio naturale, senza tralasciare le funzioni didattiche e divulgative. Ci soffermiamo prima ad una visione d’insieme dove, inutile a dirsi, predomina un senso di tranquillità. Dopo aver percorso tutto il grande viale di Tuie (Tuie Cypres), ci addentriamo nel parco, a destra sotto le alte querce ci accoglie la zona attrezzata per i pic-nic (con tavoli, barbecue, giochi per bambini), giù in fondo si intravede il laghetto artificiale.

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Pineta di Graniti

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31-07-2014 19-40-13Nel 1880 un’imponente frana si stacco dal monte Pietra del Corvo per finire sulla periferia del paesino di Graniti. Fu allora che si decise di imboschire il monte con una pineta di pino domestico (Pinus pinea), pino marittimo (Pinus pinaster) e Pino d’Aleppo (Pinus halepensis) formando la pineta di Graniti completata nel 1890. La pineta ha un’estensione di 34 ettari e dal 1950 è stata acquisita dal comune di Graniti formando un parco urbano.

Foto di Minodora Dinca.

Sito Etnanatura: Pineta di Graniti.

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Giardino Bellini

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19-02-2014 08-02-05Il nucleo più antico del giardino risale al Settecento ed apparteneva al principe Ignazio Paternò Castello di Biscari, che lo aveva voluto secondo le tipologie di allora con labirinti di siepi, statue e fontane a zampillo di foggia tale da creare giochi d’acqua. In seguito alla morte del principe il giardino decadde progressivamente. Dopo un periodo di trattative, il 29 settembre 1854 il Labirinto venne acquistato dal comune di Catania da Anna Moncada Paternò Castello, discendente dagli eredi del principe. La trasformazione del giardino tuttavia incontrò numerose difficoltà non ultime quelle economiche dato che per renderlo atto all’uso pubblico si dovevano risolvere problemi di acquisto di orti privati adiacenti. Nel 1858 il governo autorizzò il finanziamento dei lavori ma sorsero rivalità tra gli esperti incaricati bloccandone l’esecuzione finché, nel mese di aprile 1863 fu dato incarico di dirigerne l’esecuzione all’architetto Ignazio Landolina (1822-1879). Venne iniziata quindi la trasformazione del giardino privato in giardino pubblico i cui lavori si protrassero fino al 1875. Nel 1875 il comune di Catania acquistò dai Padri domenicani i terreni adiacenti a sud-ovest dell’antico Labirinto, nel 1877 la parte a nord che apparteneva al principe Paternò di Manganelli e l’orto di San Salvatore dai padri Cappuccini. Il 4 ottobre 1877, sotto la nuova direzione dell’ingegnere Filadelfo Fichera (Catania, 1850-1909), iniziarono i lavori di unificazione dei nuovi fondi acquisiti. Questi si curò di rendere più funzionale ed agevole la fruizione dell’area attraverso la risoluzione dei delicati aspetti tecnici dovuti alla morfologia del terreno, mettendo rispettosamente in comunicazione il giardino-labirinto voluto dal Biscari, con i terreni di San Salvatore. Il Fichera – tra i maggiori esperti in materia di ingegneria sanitaria dell’epoca – riuscì ad ovviare alle dette difficoltà attraverso un elegante ed erudito impiego di scalinate, ponticelli e viali, conferendo al Giardino Bellini l’impostazione attuale. Il “viale degli Uomini illustri” ad ovest venne inaugurato nel 1880 con i busti posti su colonne dei personaggi più famosi della storia italiana e catanese, ma già nel 1875 all’inizio del viale era stata posta la statua in bronzo di Giuseppe Mazzini. La villa venne inaugurata il 6 gennaio 1883. Il giardino divenne abituale meta delle famiglie catanesi che vi portavano i bambini a giocare mentre passeggiavano conversando con gli amici. L’ingresso monumentale di via Etnea venne realizzato ed aperto nel 1932 e l’anno dopo, alla sommità dello scalone, nel piazzale soprastante il tunnel di via Sant’Euplio vennero collocate le statue monumentali che rappresentano le arti, opera dello scultore Domenico Maria Lazzaro. Alla fine degli anni cinquanta venne riordinata la zona del tunnel di via Sant’Euplio e quelle adiacenti. In quegli anni venne curato ampiamente l’aspetto floreale ed esperti giardinieri creavano veri e propri disegni ed iscrizioni nelle aiuole delle collinette gemelle. Poco tempo dopo venne incrementato il numero di voliere e di volatili esotici, quindi acquisiti ed allevati anche volatili acquatici come anatre e cigni, il cui habitat era stato attrezzato nelle grandi vasche e fontane di cui il giardino era dotato. Verso il 1960 il giardino divenne anche un piccolo zoo con volatili stanziali in libertà ed animali, come varie specie di scimmie, ed infine anche elefanti.  Una caratteristica, oggi perduta, erano le numerose grotte in pietra lavica al cui interno erano ricavate delle fontane con giochi d’acqua, spesso con pesci rossi nella vasca. La flora è molto varia e presenta delle specie di provenienza subtropicale che si sono acclimatate molto bene. Esistono oltre cento specie diverse nelle quali si distinguono le palme presenti in un numero di varietà fuori dal comune. Molto presenti anche gli alberi di alto fusto come i platani ed enormi ficus magnolia dell’età di centinaia di anni oltre a numerose altre varietà di pini e di alberi sempreverdi.

Da Wikipedia

Sito Etnanatura: Giardino Bellini.

 

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