I resti della piccola basilica di San Giovanni si trovano nella valle del fiume Catalfaro a Palagonia. Si tratta di una chiesa a pilastri con arcate e rozze decorazioni di cui è difficile stabilire un’esatta datazione. Secondo alcuni studiosi dovrebbe risalire al periodo bizantino e quindi intorno al V-VI sec., altri, rifacendosi ad un dipinto ottocentesco che la riproduce quasi integra, ritengono che apparterrebbe allo stile circestense e quindi al XII secolo.
Archivio mensile:Novembre 2015
Monte Nero degli Zappini
E’ stato il primo sentiero natura realizzato in Sicilia (a metà del 1991) e ad oggi rimane uno dei sentieri più frequentati nel territorio del Parco dell’Etna, deve il suo nome al termine dialettale siciliano per indicare i pini. Il percorso, che non presenta particolari difficoltà, si snoda a partire dal pianoro ad ovest di Monte Vetore, a breve distanza dal Grande Albergo dell’Etna. Attraversa campi lavici antichi e recenti (1985 – 2001), grotte di scorrimento lavico, hornitos, pietre “cannone” (sarcofago di lava solidificata attorno ad un tronco d’albero), formazioni boschive, imponenti pini di eccezionale bellezza, raggiungendo il Giardino Botanico Nuova Gussonea.
Serra del Salifizio
Il paesaggio etneo per eccellenza è certamente la Valle del Bove: chi non ha avuto un fremito nello sporgersi dalle sue alte pareti ? Chi, ammirando questo singolare scenario, non ha almeno per un attimo provato a immaginare la sua antica origine, perduta nella notte dei tempi?
Johann Wolfgang von Goethe (Viaggio in Italia – 1828)
Il sentiero che vi proponiamo oggi vi porta su una delle terrazze più belle dell’Etna con affaccio mozzafiato sulla valle del Bove.
Partendo da Piano del Vescovo, dove cercherete di evitare i cumuli di immondizia abbandonati dai nuovi barbari, percorrete il sentiero che costeggia la ripida parete dell’Acqua Rocca dove un magnifico faggio secolare (il Faggio della Rocca) si affaccia sulla verde valle sottostante.
Il sentiero da qui si inerpica lungo una dorsale che vi condurrà a Serra del Salifizio.
Sentiero Etnanatura: Serra del Salifizio.
Il castello di Paternò
Per Castello normanno di Paternò si intende la torre principale – sovente detta “dongione” – di un complesso fortilizio che essa dominava. Assurta a simbolo della città, la torre faceva parte di un castello fatto edificare nel 1072 dal Gran Conte Ruggero per garantire la protezione della valle del Simeto dalle incursioni islamiche. Il castello fu assegnato alla figlia di Ruggero, Flandrina, sposa dell’aleramico Enrico di Lombardia. Attorno al castello e al piccolo borgo la popolazione iniziò a crescere grazie ai numerosi mercenari al seguito dei conquistatori normanni e all’arrivo di coloni provenienti dall’Italia settentrionale attirati dai privilegi a loro concessi.