Torre Casalotto: degrado e distruzione.

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26-12-2015 10-36-05

I nostri amici più attenti si accorgeranno che il titolo di queste note è quasi uguale ad uno precedentemente pubblicato e riferito alla località Gazzena di Acireale. Cambia il sito, cambia il comune ma non cambiano le condizioni di degrado. Abbiamo visitato ancora una volta la Torre di Casalotto, in quel di Aci Catena, nella speranza di ritrovare una situazione ambientale migliorata. “Spes contra spem” diceva san Paolo riferendosi alla fede di Abramo: “Egli ebbe fede sperando contro ogni speranza …”. I vecchi siciliani invece ci ammoniscono che “cu di spiranza campa dispiratu mori”.

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Il fantasma del parco

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ParcoEtnaQuante persone lavorano al parco dell’Etna e quale ruolo ricoprono? Ve lo siete mai chiesto? Dare una risposta è molto facile e ci aiuta a capire il perché di tante anomalie. Ebbene l’ente parco si avvale di:

  • un presidente, la dott.ssa Maria Antonietta Mazzaglia
  • un consiglio direttivo formato da ventidue persone: il presidente, i sindaci o i delegati dei comuni il cui territorio ricade nel parco e il presidente della provincia di Catania
  • sei membri del comitato esecutivo
  • tredici dirigenti
  • due giornalisti
  • sedici funzionari direttivi tecnici e amministrativo/contabili
  • quattro istruttori direttivi
  • un autista
  • dieci collaboratori e operatori
  • e due (non duecento ma due!) guide alpine

Stop. Una struttura amministrativa burocratica formata prevalentemente da capi e sottocapi senza nessuna possibilità di azione diretta e significativa sul territorio.

Inutilmente sul sito dell’ente parco abbiamo cercato i curricula dei dirigenti come invece previsto dalle recenti normative sulla trasparenza.

P.S. Le informazioni riportate sono facilmente consultabili sullo stesso sito del parco alla pagina: http://www.parcoetna.it/Pagina.aspx?p=14

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Salviamo la timpa

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timpaIl comune di Acireale ha progettato una barriera artificiale di pietrame lavico che dovrebbe contrastare l’erosione della timpa e che invece, secondo molti esperti, determinerebbe indubbi danni alla fauna, alla flora e all’ambiente marino. Malgrado l’opposizione di molte associazioni ambientaliste il comune ha ripreso il progetto mettendo così a rischio l’ambiente naturale di una delle più affascinanti zone della Sicilia orientale. Chiediamo invece che il comune si attivi per salvaguardare dal degrado la zona Gazzena.

Firma anche tu la petizione indirizzata al Sindaco di Acireale: https://secure.avaaz.org/it/petition/Il_sindaco_di_Acireale_Salviamo_la_timpa_di_Acireale

Pagina Etnanatura dedicata alla Timpa di Acireale: https://www.etnanatura.it/sentieri/alltematici.php?codice=13

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Le vergogne di Paternò

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Ponte_Barca_2_Dicembre_2012.JPGGià da tempo abbiamo denunciato lo stato miserrimo di assoluto degrado in cui versano tutti i siti naturalistici del comune di Paternò (vedi la pagina di etnanatura https://www.etnanatura.it/sentieri/cittagarbage.php?citta=Paterno). Oggi l’argomento viene ripreso da un articolo del giornale online Argo che riportiamo in calce che presenta il video denuncia di Emanuele Feltri riguardante l’oasi naturalistica Ponte Barca.

Link video: http://www.youtube.com/watch?v=Xqkw-UO8aLw

La ‘Terra negata’ di Emanuele Feltri

Copertoni, etenit, materiale edile, bracconieri, sversamenti inquinanti, campi incendiati per fare pascolo: benvenuti nell’Oasi di Ponte Barca, presentata da Emanuele Feltri nel video “Terra negata” di Agata Lo Monaco, Elisa Mastrosimone, Gian-Paolo Brex Sofia.
Siamo nel territorio di Paternò, in un’area che dovrebbe essere protetta, in quanto rifugio di uccelli migratori riconosciuti di importanza comunitaria.
Un’area abbandonata dallo Stato e lasciata nelle mani di famiglie mafiose che impongono il ‘pizzo’ della loro protezione, fanno affari con lo smaltimento illecito dei rifiuti (tre euro a copertone, tanto per dare un numero di riferimento), impediscono a chi vuole lavorare la terra in modo indipendente di portare avanti la propria attività, soprattutto se al rifiuto della protezione si accompagna la denuncia dell’illegalità.
Hanno infatti uno stampo sicuramente mafioso gli ‘avvertimenti’ ricevuti da Emanuele Feltri, prima i furti, poi le pecore uccise, la testa di una pecora decapitata lasciata davanti alla casa. Si aggiungono a questo le difficoltà oggettive dell’isolamento, la mancanza di una strada asfaltata e dell’allaccio della luce elettrica nonostante il contratto stipulato da più di un anno con l’Enel.
La presenza delle guardie forestali, più volte richiesta e promessa da Crocetta in persona, ha creato qualche aspettativa, ma è durata solo fino al 31 luglio.
Emanuele, tuttavia, non demorde. Vuole continuare la propria attività agricola proprio lì, a ‘Sciddicuni’, ampliarla con attività culturali e ripopolare la contrada facendo arrivare altri giovani e altri contadini con cui costituire una cooperativa agricola che realizzi la vendita diretta dei prodotti.
E’ già nata l’associazione ‘Difendiamo la Valle del Simeto‘ e un Coordinamento che ha anche una pagina Facebook. C’è anche il progetto di un ‘museo del contadino‘ che potrebbe diventare un luogo di seminari, dibattiti e proiezioni. Il recupero delle radici contadine viene considerato il punto di partenza per proiettarsi in avanti verso un’agricoltura alternativa, basata sul biologico, sugli orti sinergici, sull’attenzione al territorio e capace di creare occupazione.
Per prima cosa si provvederà al rifacimento della strada, l’antica ‘via del grano’, di cui sarà ripristinato lo sterrato, senza asfalto. E’ partita una raccolta fondi attraverso il sito www.valledelsimeto.it e la ricerca di una formula trasparente per la gestione delle somme disponibili.
Tutto questo, ed altro ancora, racconta Emanuele Feltri nel video Terra Negata.

Da Argo Catania

 

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Etna, un grande passo per l’umanità

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Giarrita_20091213 010Dopo la camminata no stop di 48 ore alla Città Universitaria dello scorso maggio, il quarantenne trekker catanese Rosario Catania torna in… pista. In particolare su quella altomontana dell’Etna per compiere, domani, giovedì 29, il periplo del vulcano ad alta quota, per una camminata lunga 100 km, da compiere in 24 ore.
Stavolta non sarà da solo, perché ad accompagnarlo ci sarà l’amico prof. Angelo Rapisarda, 63 anni, docente di Scienze naturali nel liceo scientifico “Boggio Lera” di Catania.
Entrambi cammineranno su pista naturale in trekking e nordic walking e gireranno intorno all’Etna per celebrare l’inserimento del vulcano nella “World natural heritage list dell’Unesco”.
“E’ un’impresa – spiega Rosario Catania – che vuole mettere in risalto le relazioni tra l’uomo e il paesaggio naturale che lo circonda, ripercorrendo gli elementi che hanno determinato taleimportante riconoscimento internazionale della nostra Montagna, dando risalto alle magnificenze del territorio etneo, camminando ininterrottamente per 24 ore in un contesto naturalistico meraviglioso, oggi tutelato in gran parte dal Dipartimento regionale azienda foreste demaniali e dal Parco dell’Etna”. Come nelle precedenti performance d’infaticabile camminatore, il trekker catanese sarà seguito da un team di ricercatori delle Università di Catania, Enna e Verona costituito da Fabio Galvano, Giovanni Li Volti, Donatella Di Corrado, Ignazio Barbagallo, Elisa Tricarichi e Anna Pedrinolla, studiosi che lo seguono da oltre un anno nelle sue incredibili camminate no stop. Egli, infatti, indosserà un holter metabolico e strumenti gps, al fine di monitorare i parametri vitali di un soggetto sottoposto ad attività psico-fisica prolungata. La preparazione atletica di Rosario è curata da Rosario Costanzo, istruttore della Scuola italiana di Nordic walking, e dal team dell’Indoorclub di Mascalucia, Mirko Gianfreda e Giovanni Meli, in una struttura multifunzionale che abbina perfettamente le esigenze di preparazione per lo svolgimento di attività sportive endurance.
L’impresa è patrocinata da dal Parco dell’Etna, Dipartimento regionale Azienda foreste demaniali, Comune di Mascalucia, Club Alpino Italiano Regione Sicilia e ha come partner l’Asi Ambiente, Etnaworld Portale Natura, ST Catania Site, associazione Stelle e Ambiente, Guya Trekking, Camminare Rivista, Scuola italiana nordic walking Catania, Indoorclub palestre Mascalucia, Associazione Culturale SaFiRo.
La partenza avverrà alle 6 di domani dal sentiero natura “Monte Nero degli Zappini”, con percorrenza antioraria. Rosario Catania e Angelo Rapisarda dovrebbero impiegare 24 ore per percorrere i circa 100 km del tracciato, che si sviluppa a un’altitudine tra 726 e 2.115 metri s. l. m., con una pendenza media del 6.1%, camminando a una velocità media di 4,2 km/h. Punti di intercettazione dei due trekker e soste brevi sono previste nell’area di partenza funivia dell’Etna presso il rifugio Sapienza (ore 7,30), all’ingresso della Scalazza (ore 11), a Piano dell’Acqua (ore 13), al rifugio di Piano Bello (ore 14,30), al rifugio Citelli (ore 17,30), al rifugio Timparossa (ore 20), al rifugio Monte Spagnolo (ore 23), al rifugio Monte Scavo (ore 2 di venerdì 20 agosto), al rifugio Monte Palestra (ore 3,30), al rifugio Galvarina (ore 4,30).
Giuseppe Sperlinga
Da “La Sicilia”

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Demoliamo il mostro!

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mostroEtnanatura chiede che si proceda immediatamente alla demolizione del mostro che abbrutisce in maniera irrimediabile la timpa di Acireale.

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