Monte Rinatu

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Sito Etnanatura: Monte Rinatu.

Si tratta di un cono molto antico che deve il nome alla “rina”, la sabbia vulcanica che lo copre e che rende scarsa la vegetazione. Il panorama è comunque di assoluta bellezza in quanto monte Rinatu si affaccia sulla Valle del Bove.

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Monte Fontane

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Sito Etnanatura: Monte Fontane.

Monte Fontana è l’ultimo monte a est della parte Nord della valle del Bove. Monte Fontana ha una veduta incantevole della valle del Bove e dei Crateri Sommitali, con la bella vista del monolito Rocca Musarra residuo di vecchi collassamenti dei cosiddetti Centri Eruttivi Alcalini Antichi. Inoltre volgendo lo sguardo a Sud-Est è possibile ammirare a Val Calanna e il Salto della Giumenta ce divide le due valli.

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Rocca Capra

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«Guardando, così, nell’insieme la Valle del Bove, con tre alti pareti e quasi spianata per levante, sembra che un solo avvallamento offrisse da presso la cima del monte sino al mare.» 
(Carlo Gemmellaro, 1844) 
Rocca Capra si trova al centro della Valle del Bove. La formazione di tale depressione viene fatta risalire a 64.000 anni fa a causa del collasso dei centri eruttivi del Trifoglietto I e del Trifoglietto II, predecessori dell’Etna. Lo sprofondamento dei due crateri formò una caldera profonda 1 chilometro e larga 5 chilometri. Il cono vulcanico del monte Etna attuale si sarebbe formato a nord-ovest dell’unità del Trifoglietto II circa 34.000 anni fa. La Valle del Bove si presenta desertica, ricoperta da colate laviche recenti (eruzione del 1991-1993 e seguenti) ed occupa una superficie di circa 37 kmq. Il recinto craterico all’interno del quale si trova la valle si sviluppa per un perimetro di circa 18 chilometri e presenta a nord e a sud pareti dall’altezza variabile tra i 400 e i 1.000 metri

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Acqua Rocca

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Sito Etnanatura: Acqua Rocca.

Un sentiero affascinante che porta sul ciglio della valle del Bove. Un panorama unico indimenticabile. Imponente il Faggio dell’Acqua rocca: enorme e centenario, aggrappato sul ciglio del burrone, ai suoi piedi una piccola sorgente di acqua cristallina.

Foto di Etnanatura e Ivan Testa.

Sito Etnanatura: Acqua Rocca.

 

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Serra del Salifizio

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10062012 292Il paesaggio etneo per eccellenza è certamente la Valle del Bove: chi non ha avuto un fremito nello sporgersi dalle sue alte pareti ? Chi, ammirando questo singolare scenario, non ha almeno per un attimo provato a immaginare la sua antica origine, perduta nella notte dei tempi?

Johann Wolfgang von Goethe (Viaggio in Italia – 1828)

Il sentiero che vi proponiamo oggi vi porta su una delle terrazze più belle dell’Etna con affaccio mozzafiato sulla valle del Bove.

Partendo da Piano del Vescovo, dove cercherete di evitare i cumuli di immondizia abbandonati dai nuovi barbari, percorrete il sentiero che costeggia la ripida parete dell’Acqua Rocca dove un magnifico faggio secolare (il Faggio della Rocca) si affaccia sulla verde valle sottostante.

Il sentiero da qui si inerpica lungo una dorsale che vi condurrà a Serra del Salifizio.

Sentiero Etnanatura: Serra del Salifizio.

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Crateri eruzione 1991

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20052012 159L’ultima grande eruzione etnea del XX secolo ha inizio nella mattinata del 14 dicembre 1991, quando si aprono alcune fessure eruttive sia sul versante settentrionale del cono del Cratere di Sud-Est (per intenderci, quello che ora viene spesso chiamato “vecchio” per distinguerlo dal nuovo cono, che si è formato durante l’attività parossistica del 2011-2012), sia sul fianco SSE del cono. Una breve ma intensa crisi sismica ha preceduto questa nuova eruzione, che dà luogo ad una vivace attività stromboliana che si esaurirà dopo poche ore, mentre la frattura a SSE continua a propagarsi verso il basso, da una quota di circa 3000 m fino a 2700 m. La parte più alta di questa nuova frattura produce fontane di lava e due piccole colate di lava che avanzano qualche centinaio di metri verso l’orlo occidentale della Valle del Bove; dopo circa 4 ore anche questa attività finisce. Tuttavia, dalla terminazione SSE della fessura eruttiva, il suolo continua a fratturarsi verso valle, e si registra un’intensa attività sismica – segni che annunciano che l’eruzione non è finita, ma deve ancora cominciare davvero. Una nuova fase eruttiva comincia nella notte fra il 14 e il 15 dicembre 1991, con l’apertura di una fessura eruttiva nella parete occidentale della Valle del Bove, a circa 2200 m di quota (ndr Sono questi i crateri che vi invitiamo a visitare). Da una serie di bocche si osserva un’intensa attività stromboliana e l’emissione di voluminose colate di lava, la più importante dalla parte bassa della frattura. La lava comincia a scendere rapidamente verso il fondo della Valle del Bove, nella sua parte meridionale, poi avanza verso est, in direzione del ripido pendio del Salto della Giumenta (quota 1300-1400 m circa), dove la Valle del Bove passa nell’adiacente Val Calanna. Il giorno 24 dicembre, la lava raggiunge il Salto della Giumenta e formando spettacolari cascate, si riversa verso la Val Calanna, la quale viene gradualmente colmata nei giorni successivi, e alla fine di dicembre i fronti lavici più avanzati hanno raggiunto una distanza di 6.5 km dalle bocche eruttive. Durante le prime settimane dell’eruzione, le bocche eruttive poste nella parte alta della fessura attiva mostrano un’intensa attività stromboliana, però a partire da metà gennaio 1992 l’attività esplosiva comincia a diminuire e a marzo continua soltanto l’emissione di lava accompagnato da degassamento.
Da Ingv sezione di Catania

Pagina Etnanatura. Crateri eruzione 1991.

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Un sentiero per l’eruzione

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06-08-2014 00-36-36Un sentiero per ammirare in tutta sicurezza la colata in corso e per conoscere un ambiente unico per fascino e bellezza? Seracozzo e Serra delle Concazza. Partendo dal rifugio Citelli il sentiero è segnato e si può percorre circolarmente. Raggiunto un vecchio “pagghiaro” dei pastori continuate verso sud seguendo i segnali rossi fino a raggiungere la grotta di Serracozzo con i suoi sorprendenti giochi di luce che potete visitare se dotati di un’attrezzatura adeguata (minimo casco e torcia). Quindi proseguite salendo lungo il costone della Valle del Bove fino a toccare l’affaccio di Serra delle Concazze, una terrazza unica sulla valle del Bove e un luogo privilegiato per ammirare l’eruzione in corso. Come al solito sulla pagina di Etnanatura https://www.etnanatura.it/sentieri/sentieri.php?nome=Serra_delle_Concazze trovate tutte le informazioni necessarie.

Pagina Etnanatura: Serra delle Concazze.

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Montagnola

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06-07-2014 06-31-27La Montagnola è uno dei più imponenti coni avventizi dell’Etna: si innalza a sud del Cratere Centrale, sull’alto versante meridionale dove si è impiantato a quota 2.500 m in seguito all’eruzione del 1763. Testimonia il canonico Giuseppe Recupero (1722-1778) nella “Storia Naturale e Generale del! ‘Etna” che “a 18 Giugno 1763 s’intese nel bosco di Paternò un terremoto. Il giorno appresso … sulle ore 19 si udì uno scoppio ben gagliardo sul!’ Etna, e videsi all’istante sollevarsi in aria un grosso globo di nero fumo. IL luogo d’onde sortì, si chiamava la Rocca della Pomice sull’estrema punta dell’ultimo piano dell’Etna rimpetto a mezzogiorno … Da quell’ora in poi successivamente ad innalzarsi dal citato luogo un densissimo ed altro fumo, Questo fumo era gravido di una polvere impalpabile, sottilissima, biancastra, detta cenere, e si attaccava con somma tenacità sopra tutti i corpi che toccava anche sulle verdi foglie, senza che l’acqua potesse diluirla … Il dì 20 sulle ore 17 cominciò a declinare il fumo, ed alle ore venti udironsi i primi scoppi « e tuoni. Fattosi poi notte comparve il fuoco, ma non era fluido, né scorreva come lava erano bensì materiali roventi, che uscivano da quattro buchi ben distinti fra loro”. 
Foto di Ivan Testa

Sito Etnanatura: Montagnola.

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Serra delle Concazze e grotta di Serracozzo

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20100425 051Non potete dire di conoscere l’Etna se non avete provato il sentiero di Serra delle Concazze. Dopo avere attraversato i valloni di Serracozzo con i torrenti limpidi che scorrono alle prime pioggie, arrivate in una valle che custodisce la grotta di Serracozzo. Questa grotta, formatesi di recente dalle lave del 1971, per i giochi di luce dovute alle fessurazioni sul tetto, si presenta come una delle più affascinanti dell’Etna. Seguendo il percorso, dopo una ripida salita, arrivate a Serra delle Concazze che presenta un affaccio mozzafiato sulla valle del Bove.

Sentieri etnanatura:

Serra delle Concazze

Grotta di Serracozzo

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