L’ultima grande eruzione etnea del XX secolo ha inizio nella mattinata del 14 dicembre 1991, quando si aprono alcune fessure eruttive sia sul versante settentrionale del cono del Cratere di Sud-Est (per intenderci, quello che ora viene spesso chiamato “vecchio” per distinguerlo dal nuovo cono, che si è formato durante l’attività parossistica del 2011-2012), sia sul fianco SSE del cono. Una breve ma intensa crisi sismica ha preceduto questa nuova eruzione, che dà luogo ad una vivace attività stromboliana che si esaurirà dopo poche ore, mentre la frattura a SSE continua a propagarsi verso il basso, da una quota di circa 3000 m fino a 2700 m. La parte più alta di questa nuova frattura produce fontane di lava e due piccole colate di lava che avanzano qualche centinaio di metri verso l’orlo occidentale della Valle del Bove; dopo circa 4 ore anche questa attività finisce. Tuttavia, dalla terminazione SSE della fessura eruttiva, il suolo continua a fratturarsi verso valle, e si registra un’intensa attività sismica – segni che annunciano che l’eruzione non è finita, ma deve ancora cominciare davvero. Una nuova fase eruttiva comincia nella notte fra il 14 e il 15 dicembre 1991, con l’apertura di una fessura eruttiva nella parete occidentale della Valle del Bove, a circa 2200 m di quota (ndr Sono questi i crateri che vi invitiamo a visitare). Da una serie di bocche si osserva un’intensa attività stromboliana e l’emissione di voluminose colate di lava, la più importante dalla parte bassa della frattura. La lava comincia a scendere rapidamente verso il fondo della Valle del Bove, nella sua parte meridionale, poi avanza verso est, in direzione del ripido pendio del Salto della Giumenta (quota 1300-1400 m circa), dove la Valle del Bove passa nell’adiacente Val Calanna. Il giorno 24 dicembre, la lava raggiunge il Salto della Giumenta e formando spettacolari cascate, si riversa verso la Val Calanna, la quale viene gradualmente colmata nei giorni successivi, e alla fine di dicembre i fronti lavici più avanzati hanno raggiunto una distanza di 6.5 km dalle bocche eruttive. Durante le prime settimane dell’eruzione, le bocche eruttive poste nella parte alta della fessura attiva mostrano un’intensa attività stromboliana, però a partire da metà gennaio 1992 l’attività esplosiva comincia a diminuire e a marzo continua soltanto l’emissione di lava accompagnato da degassamento.
Da Ingv sezione di Catania
Pagina Etnanatura. Crateri eruzione 1991.