Castello di Rufo Ruffo

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Sito Etnanatura: Castello di Rufo Ruffo.

La prima attestazione medievale relativa alla presenza di un insediamento posto dove oggi sorge Scaletta si trova in Edrisi, che ricorda “la Scala Piccola (Scaletta)” posta a due miglia da “la fonte del Sultano (Guidomandri?) e a tre da “hagar ‘abì halih (Giampilieri?)”. Edrisi non fa menzione di alcun castello o fortificazione presente nei pressi della località. E’ necessario giungere ad epoca sveva per ottenere importanti informazioni sulla possibile presenza di un ridotto fortificato nei pressi di Scaletta. Agli inizi del XIII sec. risulta un tale Matteo Selvaggio custode del castello, evidentemente già edificato. Il medesimo personaggio risulta insignorito della fortezza secondo concessione di Federico II nel 1220.

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Castello di Agira

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 Sito Etnanatura: Castello di Agira.

Nel periodo sicano forse esisteva già il Palazzo sulla cima del monte Teja (poi divenuto Castello), nel quale abitavano i Capi dei primi Agiri e nel quale abitarono successivamente i principi-tiranni siculi. Oltre al Castello si narra esistesse una fortificazione muraria munita di porta ciclopica. Durante il periodo greco, romano e bizantino, il Castello rivestì soltanto un ruolo di rappresentanza ad uso delle varie autorità della città. Con gli arabi, invece, riacquistò il ruolo originario, tornando nuovamente fortezza e costruzione di interesse primario. La fortificazione della città era formata da tre cinte murarie: la prima girava ad anello attorno al monte subito sotto il castello; la seconda circoscriveva una quota più bassa del monte; la terza, molto irregolare perché seguiva l’andamento delle rocce, si sviluppava all’altezza delle Rocche di S. Pietro. Castello di AgiraLa porta, detta Eraclea, doveva trovarsi in prossimità di via Adamo.

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Castello di Nicosia

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Sito Etnanatura: Castello di Nicosia.

I resti dei due castelli, che in realtà formavano un unico complesso fortificato, sorgono sulla rupe a due cime che sovrasta la città. I ruderi più significativi sono quelli di una torre a pianta rettangolare che si innalza direttamente sulle rocce del lato nord della rupe con due piani oltre quello terreno scanditi esternamente da riseghe. La torre era in origine circondata da una cortina muraria di cui rimangono pochissimi resti. Pochissimi avanzi sussistono anche sulla seconda cima della rupe (e sono probabilmente relativi a quello che le fonti definiscono castrum parvum).

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Monte Turcisi

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Sito Etnanatura: Monte Turcisi.

Questo sito deve la sua importanza alla testimonianza archeologica di un esempio di avamposto militare greco fortificato, un Phrourion, ossia di un presidio a scopi militari, costruito sulla sommità del monte con la duplice funzione di controllo e di difesa del territorio circostante e, soprattutto del sottostante fiume Dittaino che, anticamente, doveva rappresentare una naturale via di comunicazione tra l’interno della Sicilia e la costa.

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Torre Saracena Locadi

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Sito Etnanatura: Torre Saracena Locadi.

Locadi è piccolo abitato arroccato su di un poggio, unico paese a insediare la sponda meridionale della fiumara del torrente Pagliara. Fra i documenti che accennano a Locadi, è doveroso ricordare l’atto di capitolazione dell’abitato di Savoca innanzi all’esercito francese risalente al 16761). Nel paragrafo 3, lo scritto ricorda Locadi in qualità di “casale” dipendente da Savoca; il successivo paragrafo 24 precisa che il casale di Locadi e i relativi abitanti erano soggetti alla giurisdizione del capitano e degli ufficiali di Savoca, i quali avevano il compito di tenere, a guardia e protezione del casale, un caporale e compagni, la cui presenza è dunque indizio dell’esistenza di una struttura fortificata che fornisse loro alloggio. Vito Amico2) menziona Locadi facente sempre parte dei municipi di Savoca e avente una chiesa parrocchiale dedicata a S. Caterina, sebbene gli abitanti avessero come patrono S. Sebastiano Martire.

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Torre del Baglio

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Sito Etnanatura: Torre del Baglio.

La torre del Baglio o “Torre dei Bagghi” è situata nel quartiere Sparagonà, ed è in condizioni di degrado. Ha forma quadrata ed è a due elevazioni fuori terra separate tra loro mediante una volta cieca. Prende il nome dal fatto che si trovava nel bel mezzo di un antico quartiere di case, “u bagghiu”, tra loro accomunate da un grande cortile. Non si conosce con precisione l’epoca della sua edificazione. Probabilmente, venne edificata nei primissimi anni del XVI secolo dalla nobile famiglia savocese dei Bucalo, che, nel 1503, aveva ricevuto, in concessione perpetua dall’Archimandrita di Savoca, le terre circostanti detta torre.

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Torre Saracena Roccalumera

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Sito Etnanatura: Torre Saracena Roccalumera.
 
Antica torre di guardia, comunemente detta “Torre Saracena”. La costruzione risale probabilmente all’inizio del ‘400 e non è improbabile che l’aggettivo “saracena” stia per significare “torre antica”. Le funzioni della torre, costruita nei pressi della spiaggia, erano di avvistamento, di prima difesa e all’occorrenza offriva rifugio ai contadini qualora ci fossero incursioni dei pirati.
 

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Torre dei Saraceni Santa Teresa Riva

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Sito Etnanatura: Torre dei Saraceni santa Teresa.

La Torre dei Saraceni sorge nel quartiere di Bucalo accanto al Santuario dedicato al culto della Madonna del Monte Carmelo. Edificata secondo alcuni studiosi intorno all’anno 1000, per difesa contro le incursioni dei saraceni, si presenta con una forma cilindrica a tre piani fuori terra oltre un piano interrato ed annessa ad una palazzina a due piani fuori terra risalente allo stesso periodo. Alcuni studi recenti dell’Architetto Salvatore Coglitore, dimostrano come la torre e la palazzina, originariamente possedevano un ulteriore piano interrato, divenuto inaccessibile a causa del fango e dei detriti trasportati dal torrente Savoca, durante le alluvioni del 1934 e del 1958.

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Torre Catalmo

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Sito Etnanatura: Torre Catalmo.

Non molto distante dalla contrada Bolina si erge la fiorente contrada Catalmo, sulla sponda sinistra del torrente Agrò. Ambedue le contrade posano sulle scomparse rovine della città di Phoenix. Nella contrada Catalmo si innalza l’omonima torre, di forma quadrata e di altezza considerevole.

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Torre degli Inglesi

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Sito Etnanatura: Torre degli Inglesi.

A Capo Peloro, la punta estrema del paese marinaro di Torre Faro, sorge imponente una Torre, rinserrata in una cinta muraria bastionata. Si pensa che questa appartenga ad un’epoca molto antica (già Strabone, nella sua Geografia, accenna ad una Torre identificabile con la Torre “del Faro”, poi Torre “degli Inglesi”, messinese) e nei secoli ripresa dai popoli succedutisi nell’area in questione. In particolare, nell’area di Capo Peloro, si fa ricordare la presenza, intorno al XIX secolo, degli Inglesi, ed è per tale ragione che la Torre si identificò poi come Torre “degli Inglesi”. Infatti la marina inglese, dopo essersi stanziata nella zona di Torre Faro, data la sua posizione geografica strategica, presidiò l’area con una serie di opere (batterie sulla spiaggia, opere di bonifica e canalizzazione dell’area centrale fra i due laghi), fra cui la Torre.

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