Castello di Maniace

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Sito Etnanatura: Castello di Maniace.

Il castello Maniace è uno dei più importanti monumenti del periodo svevo a Siracusa e uno tra i più noti castelli federiciani. Nel sito in cui sorge il castello dovettero quasi certamente esistere delle fortificazioni sin dai tempi dei Greci in quanto è strategicamente importante per la difesa del Porto Grande. È pertanto credibile la tesi che nel 1038 il comandante bizantino Giorgio Maniace, da cui il castello prende nome, abbia promosso la restaurazione o la costruzione di opere a difesa del porto di Ortigia nel corso della sua campagna militare. Qualche anno dopo gli arabi si impadronirono nuovamente di Siracusa e del maniero che tennero fino al 1087 quando furono sconfitti e cacciati dai Normanni.

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Castello Eurialo

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Sito Etnanatura: Castello Eurialo.

Il castello Eurialo rappresenta il culmine della fortificazione della città di Siracusa il cui nome pare alluda a quello greco di Euryelo (testa di chiodo). Voluto da Dionisio I, tiranno di Siracusa, sorge sul punto più alto (120 m s.l.m.) della terrazza del quartiere Epipoli a circa 7 km da Siracusa, in direzione della frazione di Belvedere. Questa imponente opera militare fu costruita tra il 402 e il 397 a.C. con lo scopo di proteggere la città da eventuali operazioni militari di assedio o attacco.

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Castello di Brucoli

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Sito Etnanatura: Castello di Brucoli.

Il castello di Brucoli fu voluto da re Giovanni II di Aragona e donato alla regina Giovanna d’Aragona. Quest’ultima, nel 1468, concesse la costruzione a Giovanni Cabastida, un ciambellano proveniente da Barcellona, che lo ebbe in concessione per tre generazioni. Il motivo per cui venne costruito una simile opera fortificata, era principalmente quello di premunirsi contro una crescita esponenziale dei turchi. Nel secolo successivo all’edificazione del castello, alle incursioni dei Turchi si vennero ad aggiungere quelle barbaresche provenienti dalle coste settentrionali dell’Africa, cui tra l’altro è legata la leggenda del Santo Patrono. La fortezza sorse all’imboccatura del porto-canale non solo per scopi difensivi, ma anche per controllare i commerci marittimi e custodirne le riserve di grano che vi confluivano. Quindi per la protezione di quei traffici e del piccolo villaggio che sorgeva ai suoi piedi, il castello assumeva un ruolo di fondamentale protezione.
Wikipedia

Foto di Salvo Patti

Sito Etnanatura: Castello di Brucoli.

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Leontinoi

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Parco Archeologico

Parco Archeologico

Preistoria

Il periodo antecedente la colonizzazione greca di Leontinoi è oscuro. Delle civiltà preelleniche rimangono i ritrovamenti nelle zone archeologiche, in particolare grotte murate e capanne del tipo italico. Popolazioni di varia origine avevano occupato le colline. Tra queste i Sicani. Essi passarono dall’Italia in Sicilia. Giunti sull’isola cacciarono i Sicani verso occidente. I Siculi si stanziarono sul colle di Metapiccola, dando origine ad un insediamento che gli studiosi hanno identificato con la mitica Xouthia. La loro economia si basava sull’agricoltura, ma anche sulla pesca e sul commercio, esercitato attraverso lo scalo di Castelluccio. Contemporaneamente, sui colli circostanti continuavano a vivere popoli indigeni, che sembrano aver mantenuto con i Siculi rapporti amichevoli e che continuarono ad occupare la stessa zona anche quando dei Siculi si persero le tracce. Sono queste le genti che i calcidesi trovano sul colle di San Mauro nel 729 a.C. o, come è più probabile, nel 751-750 a.C. (1)

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Castello di Sperlinga

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Sito Etnanatura: Castello di Sperlinga.

Quod Siculis placuit, sola Sperlinga negavit.

Il castello di Sperlinga è un castello medievale costruito sulla rocca che domina la cittadina di Sperlinga in provincia di Enna. È dotato di una particolare edificazione nella roccia arenaria. Il basamento rupestre del castello (dal greco “Spelaìon” poi latinizzato in “Spelunca” ovvero grotta) fu strutturato dalle popolazioni indigene sicule, in cui le grotte scavate nella roccia, venivano utilizzate come sepolcri. Furono poi adibite ad abitazioni dal periodo bizantino e saraceno.

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Castello Barresi

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Sito Etnanatura: Castello Barresi.

La storia del Castello di Pietraperzia prende inizio dall’anno 1060, quando al seguito del conte Ruggero il Normanno, arriva in Sicilia Abbo Barresi, conquistata l’intera isola, il conte volle ricompensare il suo fedele alleato donandogli alcune terre tra cui territorio di Pietraperzia e Sommatino. La famiglia Barresi ebbe cariche e ruoli assai importanti nel corso della travagliata storia di Sicilia. Quando Pietro d’Aragona sbarcò a Trapani (1282) per rivendicare la corona in nome della moglie Costanza, i Barresi Enrico e Giovanni divennero suoi alleati.

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Museo di Adrano

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Sito Etnanatura: Museo di Adrano.

Il primo museo archeologico nacque ad Adrano nel 1902, per volontà del reverendo Salvatore Petronio Russo, appassionato cultore della storia e dell’archeologia del paese. Pur assai limitato, era costituito da due sezioni, ospitate nella stessa casa del fondatore. Nella prima, dedicata alla città di Adrano, era possibile ammirare secondo la descrizione che ne fa lo stesso sacerdote “gli utensili di pietra…, i bronzi arcaici, greci, romani, i vasi etruschi, cumani, siculi, greco – siculi, sebbene tutto in piccola collezione”. Nella seconda erano conservate le testimonianze archeologiche fino a quel momento raccolte nel territorio dell’insediamento indigeno del Mendolito, centro le cui rovine proprio in quegli anni cominciavano a svelarsi agli studiosi.

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Castello di Roccavaldina

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Sito Etnanatura: Castello di Roccavaldina.

Il Castello di Roccavaldina è la testimonianza storico-architettonica più importante e significativa di Roccavaldina. Si tratta di una maestosa costruzione sorta inizialmente come struttura difensiva e successivamente ampliata ed adibita a residenza principesca dalla nobile famiglia dei Valdina In assenza di fonti documentali non è facile attribuire una data certa alla parte più antica del castello, tuttavia, da alcuni elementi originali ancora leggibili, la costruzione si può collocare intorno al primo Cinquecento.

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Forte Mulino a Vento

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Il Mulino a vento è un antico forte di avvistamento risalente ad un’epoca precedente all’invasione saracena. Durante l’epoca normanna venne riadattato a piccolo mulino a vento; tuttora all’interno è possibile vedere le macine in pietra. A partire dal XVI secolo conserva al suo interno tre cannoni, utilizzati annualmente per segnare l’inizio dei festeggiamenti in onore dei santi martiri Alfio, Filadelfo e Cirino.

Foto di Milena Palermo.

Sito Etnanatura: Forte Mulino a Vento.

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Monte Alveria (Noto antica)

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«Allah protegga una casa in Noto
e nubi cariche di pioggia la bagnino
la vedo con gli occhi del ricordo
e a lei invio le lacrime che verso
mi struggo di nostalgia per la casa, gli amici
e la virtù delle donne
Chi partendo, ha lasciato il cuore in quella terra
con tutto se stesso desidera tornare,
terra mia!»
(Ibn Hamdis, poeta siculo-arabo vissuto a Noto antica durante la sua giovinezza)

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