San Filippo Fragalà

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06-03-2016 16-42-32

Eretto, secondo tradizione, da Calogero di Calcedonia nel 495 e successivamente ampliato per volontà del Conte Ruggero nel corso dell’XI secolo, il monastero fu centro propulsore della rinascita bizantina. Sviluppato attorno ad una corte sostanzialmente rettangolare avente il lato maggiore orientato lungo l’asse Nord-Sud, esso presentava una pianta a quadrilatero irregolare formato da quattro ali delle quali quella orientale ospitava la chiesa, sporgente rispetto ad esse soltanto per la profondità delle absidi, a navata unica con transetto triabsidato che vi si innesta dando vita ad una pianta a croce commissa sulla cui campata centrale doveva con tutta probabilità innestarsi una cupola.

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Santa Maria di Valverde

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20-01-2016 10-06-06

Ci sono dei posti conosciuti per la loro bellezza, altri per la loro storia, altri ancora per la leggenda. Il santuario di Valverde fa parte di diritto di questa terza categoria. Un posto dove la leggenda diventa favola. Nell’ultimo periodo della dominazione araba in Sicilia, nel giugno del 1038, un viandante di nome Egidio, proveniente da Catania era diretto ad Aci. Passando per Vallis Viridis venne assalito da un brigante, di nome Dionisio. Una volta depredato il malcapitato, Dionisio stava per ucciderlo quando venne udita una voce: «Dionisio, deponi quell’arma… e cessa questa vita di brigantaggio». La voce viene tradizionalmente attribuita alla Madonna. Il brigante non solo si fermò, risparmiando la vita al povero malcapitato, ma addirittura si convertì.

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Grotta Vadalato

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29-11-2014 18-13-09

Testo di Ina garaffo.

La grotta di Badalato o Vadalato si trova a sinistra dell’omonima chiesa ai piedi di una collinetta lavica su cui crescono fichi d’India in contrada Poggio Rosso a Biancavilla. Da quando il sito e’ stato bonificato e’ possibile vederla solo attraverso l’ inferriata.
Si raggiunge dal km 29+700 della SS 121. Attorno alla nascita del sito e’ nata una leggenda secondo la quale nei primi del XIX sec. (1830) un certo Luigi Petralia, laico dei frati minori francescani, sognò che all’interno di una grotta lavica a circa 3 km da Biancavilla,vi fosse sepolto un quadro della Madonna.

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Abbazia Santa Maria la Scala

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03-12-2015 20-31-45L’abbazia di Santa Maria la Scala fu eretta in epoca normanna, probabilmente tra il 1112 e il 1140, e nel 1160 fu devoluta ai Padri Benedettini, che vi abitarono fino all’avvento della dominazione bizantina in Sicilia, a seguito della quale vi si insediarono i monaci basiliani di rito greco ortodosso. Latinizzata nel 1366, ritornò ai benedettini, prima di passare ai certosini e agli agostiniani, i quali vi abitarono fino al 1785, quando lo abbandonarono per insediarsi in una nuova chiesa costruita al Cassero Vecchio.

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San Giovanni in Palagonia

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03-02-2013 10-20-20I resti della piccola basilica di San Giovanni si trovano nella valle del fiume Catalfaro a Palagonia. Si tratta di una chiesa a pilastri con arcate e rozze decorazioni di cui è difficile stabilire un’esatta datazione. Secondo alcuni studiosi dovrebbe risalire al periodo bizantino e quindi intorno al V-VI sec., altri, rifacendosi ad un dipinto ottocentesco che la riproduce quasi integra, ritengono che apparterrebbe allo stile circestense e quindi al XII secolo.

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Sant’Antonio Milazzo

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18-04-2015 13-27-17Scendendo dallo spiazzale omonimo verso il sottostante litorale, a metà costa, è ubicato il Santuario rupestre di S. Antonio da Padova rifugio del Santo dopo il naufragio sulle coste del Capo (gennaio 1221). Trasformato in luogo di culto (1232), nel 1575 assunse l’aspetto di chiesa a spese e cura del nobile Andrea Guerrera. Più considerevoli i lavori del XVIII secolo (altari e rivestimenti marmorei).

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Madonna dell’Adonai

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14-08-2015 21-40-06Il santuario della Madonna dell’Adonai si trova nei pressi di Brucoli e fa parte della diocesi di Siracusa. In base ad antiche testimonianze, riprese anche da scrittori del XVI e XVII secolo, il santuario sarebbe un oratorio paleocristiano, come attesta l’epiteto ebraico della Madonna Mater Adonai, ovvero Madre del mio Signore. L’oratorio venne fondato nella prima metà del III secolo da un cristiano di nome Publio, in uno degli ipogei costituiti dalle cosiddette grotte del Greco che, fin dal paleolitico, mostrano una marcata vocazione sacra. Inizialmente utilizzate come ipogei funebri, poi occupate dai Greci Megaresi come ricovero e luogo di sepoltura intorno al VII secolo a.C., durante la colonizzazione greca della Sicilia, quindi rifugio e luogo di culto dei cristiani perseguitati (250 d.C.). Si trattava dei fedeli della comunità di Leontinoi, oppressa dalla persecuzione di Decio e Valeriano.

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Santa Maria di Nuovaluce

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16-09-2015 09-53-23L’edificio sorge intorno ai resti di una chiesa che la tradizione vuole eretta all’indomani del terremoto del 1169. Secondo i racconti, dal colle emerge un bagliore che guida la popolazione in fuga. Questa luce proviene da un’icona orientaleggiante della Madonna, da quel momento venerata come “di Nuova Luce”. Due secoli dopo, Artale I Alagona – condottiero di nobile famiglia che sconfigge la truppa angioina durante i Vespri nella battaglia navale nota come Scacco di Ognina – decide di costruire il monastero e di affidarlo all’ordine dei Certosini. Una piccola comunità di circa trenta monaci si stabilisce così a Fossa della Creta, a partire dal 1370.

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San Sebastiano Forza d’Agrò

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26-08-2015 16-59-39La chiesa di San Sebastiano: è di antica origine, risale forse al XIV secolo, si trova nel quartiere di Magghia. Venne presumibilmente edificata in occasione di una delle tante pestilenze che colpirono il territorio tra il XII ed il XVI secolo. Oggi purtroppo è allo stato di rudere. È ancora in piedi parte dell’abside ove è visibile un affresco raffigurante Dio Onnipotente, totalmente deteriorato; pregevoli risultano le testate angolari dell’edificio, in pietra arenaria.

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Casale e san Michele

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31-08-2015 09-00-55

Il 4 Febbraio del 1169 un immane terremoto del nono rado della scala MCS provocò distruzione e lutti nella Sicilia Orientale. La sola città di Catania pianse 20.000 morti compresi quelli che si apprestavano a festeggiare la festa della patrona sant’Agata con una messa solenne all’interno della cattedrale che venne quasi completamente distrutta.

In quegli anni il villaggio di Forza d’Agrò era ubicato in contrada Casale e servito, per le necessità spirituali, da una piccola chiesetta dedicata a san Michele Arcangelo di probabile fattura bizantina.

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