Grotta Campana

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Sito Etnanatura: Grotta Campana.

La grotta Campana è costituita da una galleria di scorrimento generatasi nelle lave dell’eruzione del 1669. Della cavità originale resta un troncone di circa venti metri, orientato nord-sud, che consente l’ingresso da entrambe le estremità. L’ingresso a sud presenta i ruderi di un antico ingresso in muratura mentre quello a nord è parzialmente occluso da due tratti di muro a secco. La volta nel tratto iniziale presenta una caratteristica forma a campana mentre nel resto della cavità è abbastanza regolare.

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Grotta delle Colombe 2

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Anche questa grotta, come molte altre, si è formata a seguito della disastrosa colata lavica del 1693. L’accesso alla grotta è difficoltoso e reso ancora più impervio per l’enorme quantità di spazzatura che soffoca il sito.

Sito Etnanatura: Grotta delle Colombe 2.

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Castello di Nicosia

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Sito Etnanatura: Castello di Nicosia.

I resti dei due castelli, che in realtà formavano un unico complesso fortificato, sorgono sulla rupe a due cime che sovrasta la città. I ruderi più significativi sono quelli di una torre a pianta rettangolare che si innalza direttamente sulle rocce del lato nord della rupe con due piani oltre quello terreno scanditi esternamente da riseghe. La torre era in origine circondata da una cortina muraria di cui rimangono pochissimi resti. Pochissimi avanzi sussistono anche sulla seconda cima della rupe (e sono probabilmente relativi a quello che le fonti definiscono castrum parvum).

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Monte Turcisi

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Sito Etnanatura: Monte Turcisi.

Questo sito deve la sua importanza alla testimonianza archeologica di un esempio di avamposto militare greco fortificato, un Phrourion, ossia di un presidio a scopi militari, costruito sulla sommità del monte con la duplice funzione di controllo e di difesa del territorio circostante e, soprattutto del sottostante fiume Dittaino che, anticamente, doveva rappresentare una naturale via di comunicazione tra l’interno della Sicilia e la costa.

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Grotta della dinamite

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06-04-2014 20-14-04

Anche la grotta della dinamite si forma a seguito della catastrofica eruzione del 1669. Il nome pare che sia dovuto ad un recente ritrovamento di alcuni candelotti di dinamite all’interno della cavità. Per la difficoltà e pericolosità del sito se ne sconsiglia la visita a personale non esperto.

Foto di Salvo Nicotra.

Sito Etnanatura: Grotta della dinamite.


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A trofa du camperi

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Nel bosco della Cerrita, prima di arrivare alle Case dei Parrini, trovate questo splendido faggio secolare che assomma alla bellezza, l’imponenza e il fascino (macabro) di una storia che rasenta la leggenda. A trofa du camperi deve il suo nome al fatto che nell’800 sembra sia stato ritrovato morto sotto le sue fronde il contadino che curava il bosco.

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San Giovanni Siracusa

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Sito Etnanatura: San Giovanni Siracusa.

La chiesa di San Giovanni alle catacombe di Siracusa conserva ancora, tracce di quel fascino che spingeva i viaggiatori del ‘700 e dell’800 a visitarla. Per lungo tempo in questa chiesa è stata riconosciuta un’antica cattedrale di Siracusa, sorta in Acradina, extra moenia, nella regione delle Catacombe, nel luogo ove, secondo la tradizione, fu sepolto il protovescovo di Siracusa, san Marciano, martirizzato sotto Gallieno e Valeriano (metà del III secolo); recenti studi hanno però intaccato questa ipotesi.

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Antiquarium Palikè

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Sito Etnanatura: Antiquarium Palikè.

L’area archeologica di Palikè, sede del santuario più importante della popolazione sicula, è regolarmente aperta al pubblico dal gennaio 2006. Il sito dispone di un Antiquarium con sala espositiva che presenta una selezione dei materiali rinvenuti, di una saletta didattica e di supporti audiovisivi. Presso l’area si svolgono attività didattiche che comprendono lezioni frontali e, attraverso progetti specifici, attività pratiche come survey, esercitazioni di scavo, schedatura e archeologia sperimentale. La creazione dell’area archeologica ha permesso anche di salvaguardare la flora e la fauna dell’area che sono di particolare interesse e che comprendono fra le piante orchidee selvatiche asfodeli, asparagi, zafaranastro giallo e fra gli animali upupe, volpi, etc.

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Monte Serra

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Sito Etnanatura: Monte Serra.

A completare la generale armonia del paesaggio pedemontano sono i numerosi conetti avventizi, piccoli edifici vulcanici espressione di un evento eruttivo. Il cono avventizio più lontano dal cratere centrale, prossimo al centro abitato di Viagrande, è quello del Monte Serra, oggi rivalutato nella sua bellezza ed attrezzato recentemente a parco. Il Monte Serra si presenta con la caratteristica forma a ferro di cavallo a causa del crollo della parte sommitale del cratere e di un fianco del cono vulcanico, causato dallo svuotamento del condotto di emissione dopo l’eruzione.Nel corso dei secoli, le acque piovane hanno dilavato i materiali accumulatisi dopo il collasso, rimodellando il fianco nord orientale del conetto che si raccorda oggi con la campagna circostante. La scalinata costituita da circa 350 gradini realizzati rigorosamente in pietra lavica, rappresenta la strada più diretta per raggiungere la vetta del Monte Serra. Gradino dopo gradino, il panorama visibile aumenta: l’Etna, i comuni limitrofi, il mare, il golfo di Augusta. Arrivati in cima lo scenario e’ completo, da Taormina, alla Calabria. 
Comune di Viagrande

Sito Etnanatura: Monte Serra.

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Ponte Failla

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Sito Etnanatura: Ponte Failla.

Il ponte Troina, posto sul sull’omonimo torrente, fu successivamente chiamato ponte Grande (forse per distinguerlo dal ponte di Sant’Angiledda, ubicato sul torrente Sant’Elia, andato distrutto circa venticinque anni or sono) o ponte di Failla. Lungo 54 piedi e largo 8, documentato già sul finire del Duecento per aver dato il nome alla località nella quale è posto, la contrada Pontis.

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