Annunziata Forza Agrò

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Sito Etnanatura: Annunziata Forza Agrò.

Edificata agli inizi del Quattrocento e distrutta da un terremoto nei primi mesi del 1649, la chiesa venne interamente ricostruita cambiandone l’orientamento, che risulta essere trasversale al primitivo tempio del quale rimane l’antica abside, oggi inglobata nell’edificio della canonica. La chiesa non ancora completata venne nuovamente danneggiata dal terremoto del 1693 che devastò il Val di Noto. A causa di tale evento fu necessario rifare il tetto e la facciata così come oggi li vediamo.

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San Basilio

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15-12-2015 11-11-17

Monte San Basilio è un’antica struttura di epoca greca che prende il nome dall’omonimo monte in cui è collocata, nel territorio di Lentini. Per quanto non vi sia un nome ufficiale, alcuni identificano il sito impropriamente con Colonne di San Basilio. L’area sommitale del monte mostra tracce di un antico insediamento già dalla preistoria con evidenti fori di capanna probabilmente riconducibili alla Cultura di Castelluccio.

Poco distante sorge la struttura imponente scavata nella roccia calcarea e con un’estensione di 18×16 metri e ben 32 colonne atte a sorreggere delle lastre in pietra. Parte della struttura è crollata ma restano ancora in piedi molte colonne.

L’imponenza del monumento richiamò l’attenzione del viaggiatore Jean Houel che ne tracciò degli schizzi nel 1777 nonché un’interessante testimonianza scritta:

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San Nicola Taormina

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Sito Etnanatura: San Nicola Taormina.

Il Duomo di Taormina è una chiesa medievale dedicata a San Nicola di Bari situata lungo il corso Umberto nelle vicinanze di Porta Catania.Sull’area dell’attuale tempio sorgevano le vestigia di una precedente basilica medievale dedicata a San Nicola di Bari verosimilmente già edificata su preesistente luogo di culto pagano. In questo frangente temporale la primitiva cattedrale di Taormina sotto il titolo della «Vergine Assunta» è la costruzione identificabile nell’ex chiesa di San Francesco di Paola e convento dell’Ordine dei minimi ubicata nella parte meridionale del borgo in prossimità dell’attuale “Porta Catania”. Continua a leggere

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Chiesa dei santi Pietro e Paolo

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La chiesa originaria risaliva presumibilmente all’incirca al 560 Fu in seguito completamente distrutta dagli arabi e quindi ricostruita nel 1117.
Secondo alcuni storici locali la chiesa si trovava sulla riva destra della valle d’Agrò dove ora si trovano alcuni resti archeologici in località Scifì.
 
Il conte Ruggero II in viaggio da Messina a Palermo fa una sosta in scala S. Alexii e cioè al castello di Sant’Alessio Siculo. In tale circostanza viene avvicinato dal monaco basiliano Gerasimo, il quale chiede al sovrano la facoltà e le risorse per riedificare (erigendi et readificandi) il monastero sito in fluvio Agrilea. La richiesta venne prontamente accolta e il monaco Gerasimo di San Pietro e Paolo si adoperò immediatamente a far erigere il tempio.
La chiesa molto probabilmente subì dei gravi danni nel 1169 a causa del fortissimo terremoto che quell’anno squassò tutta la Sicilia orientale. Fu quindi ristrutturata e rinnovata nel 1172 dall’architetto (capomastro) Gherardo il Franco come si può dedurre dall’iscrizione in greco antico posta sull’architrave della porta d’ingresso: “Fu rinnovato questo tempio dei SS. Apostoli Pietro e Paolo da Teostericto Abate di Taormina, a sue spese. Possa Iddio ricordarlo. Nell’anno 6680. Il capomastro Gherardo il Franco”. L’anno 6680 corrisponde nella cronologia greco- bizantina appunto al 1172 in quanto gli anni si computavano dall’origine del mondo che, per i greco-bizantini, risaliva a 5508 anni prima della venuta di Cristo.
 
Ha l’aspetto di una chiesa fortificata con il classico orientamento della parte absidale ad est. Il suo aspetto ed il coronamento di merli indicano senza dubbio la funzione di fortezza che ha dovuto sostenere nei vari secoli. Ha caratteristiche molto simili a quelle che si possono riscontrare nelle grandi cattedrali coeve di Cefalù e Monreale. Architettonicamente si può certamente definire come una sintesi dello stile bizantino, arabo e normanno. Un sincretismo culturale che ha prodotto un’opera architettonica che a detta di alcuni studiosi potrebbe rappresentare il primo esempio di protogotico.  (Notizie tratte da Wikipedia)
Siti Etnanatura:

Chiesa dei santi Pietro e Paolo

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Convento Cappuccini Francavilla

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Sito Etnanatura: Convento Cappuccini Francavilla.

Al centro geografico della Valle d’Alcantara, incastonato come un diadema tra l’Etna e i Peloritani, sorge dal 1570 il Convento dei Cappuccini. Frati pittori, scultori, ebanisti hanno fatto a gara, attraverso i secoli, ad impreziosirlo con il loro contributo. Diceva San Francesco: “ le chiese nostre siano picciole , e povere, ma divote, honeste, e mondissime, né vogliamo haverle grandi per potervi predicare…”: quella del convento di Francavilla è di una sola navata, con tetto a botte, ricca ma non carica di decorazioni, di cornici, di cornici, di lesène e archi di fine stucco.

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Santa Maria Roccella

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Sito Etnanatura: Santa Maria Roccella.

La chiesa dedicata a Maria dell’Udienza fu verosimilmente costruita dagli Spadafora. Regnando Federico II d’Aragona nel 1296 Damiano Spadafora risulta barone di Roccella in forza di un antico possesso e non per una nuova regia concessione. La baronia diviene marchesato con Michele Spadafora, primo marchese con esecutorio dato in Palermo il 23 giugno 1579.

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La Badiazza

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06-01-2013 10-06-58

Sito Etnanatura: Badiazza.

Il monastero fortificato di S. Salvatore della Placa sorgeva sulla “Rocca della Batiazza”, un massiccio banco arenario nei pressi di Francavilla di Sicilia, del quale, in grande abbandono, non è rimasto quasi nulla, ad eccezione di pochi ruderi, che gli studiosi distinguono come residui murari delle celle dei monaci, di una chiesa e di resti identificati dagli esperti di settore, come palmenti rupestri coperti. Le cronache dell’epoca raccontano della presenza nella zona di un fitto bosco, cosiddetto foresta della “Placa”, il quale, doveva essere sicuramente l’estrema propaggine di sud-est dell’odierno bosco di “Malabotta-Pittari”, vegetante poco distante dal sito e ricadente in gran parte in territorio di Malvagna.

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Maria Santissima della Stella

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Sito Etnanatura: Maria Santissima della Stella.

Edificata a partire dal 1722, in sostituzione dell’antica chiesa di Santa Maria della Stella distrutta dal terremoto del 1693, fu aperta al culto nel 1741. La chiesa, dedicata alla Madonna della Stella, patrona principale della città, è collocata in cima ad una scenografica scalinata e presenta un’armoniosa facciata barocca ricca di intagli affiancata da una poderosa torre campanaria. Il disegno della facciata si deve all’architetto Giuseppe Ferrara da Palazzolo Acreide, attivo nel Val di Noto negli anni del dopo terremoto; i pregevoli stucchi settecenteschi che decorano l’interno sono invece dell’agrigentino Onofrio Russo, allievo di Giacomo Serpotta. Gli eleganti pilastri e le arcate interne presentano lo stesso profilo di quelli della coeva chiesa del Santissimo Crocifisso di Noto.

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San Nicolò Militello

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Sito Etnanatura: San Nicolò Militello.

La chiesa madre di San Nicolò e del Santissimo Salvatore sorge a Militello in Val di Catania. Edificio dal profilo ampio e slanciato, fu edificato a partire dal 1721, in sostituzione dell’antica matrice (oggi detta San Nicolò il Vecchio) distrutta dal terremoto del 1693. Fu aperta al culto nel 1740. Nel 1750 fu completato il primo ordine della facciata, progettato dall’architetto Girolamo Palazzotto, mentre nel 1765 furono realizzati il secondo ordine e il campanile con cupolino in stile orientale dal celebre architetto catanese Francesco Battaglia.

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San Michele Fulgerino

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Sito Etnanatura: San Michele Fulgerino.

Sono esigue le notizie storiche relative al monastero del San Michele al Fulgerino presso Piedimonte Etneo, a volte confuso con S. Michele Arcangelo di Brolo o di Ficarra. Si sconosce il nome del fondatore e ignoti sono i primi egumeni. Si dubita anche che la fondazione fosse un cenobio basiliano. Ne dà menzione il Rocco Pirri: ” …Sancti Michaelis de Fulgerino, seu Filarino, vel Solarino…”.

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