L’edificio sorge intorno ai resti di una chiesa che la tradizione vuole eretta all’indomani del terremoto del 1169. Secondo i racconti, dal colle emerge un bagliore che guida la popolazione in fuga. Questa luce proviene da un’icona orientaleggiante della Madonna, da quel momento venerata come “di Nuova Luce”. Due secoli dopo, Artale I Alagona – condottiero di nobile famiglia che sconfigge la truppa angioina durante i Vespri nella battaglia navale nota come Scacco di Ognina – decide di costruire il monastero e di affidarlo all’ordine dei Certosini. Una piccola comunità di circa trenta monaci si stabilisce così a Fossa della Creta, a partire dal 1370.
Akrai
La città di Akrai, ubicata ad ovest rispetto alla moderna Palazzolo Acreide, la più antica delle subcolonie di Siracusa, secondo Tucicide, fondata 70 anni dopo la fondazione della madrepatria, si trova nella zona più occidentale dell’altipiano posto tra le due valli del Tellaro a sud e dell’Anapo a nord ed occupava un posto strategico che consentiva il controllo dell’entroterra.
I primi studi sull’antica città risalgono al sec. XVI e riguardarono il problema dell’identificazione del sito della città antica. Il primo ad identificare Akrai con il sito posto ad ovest di Palazzolo fu il Fazello, ma è solo con il barone Judica nel sec. XIX che comincia la vera e propria ricerca archeologica.
Necropoli Realmese
La Necropoli di Realmese dell’IX e VI secolo a.C. è caratterizzata da 288 tombe a grotticella del tipo Pantalicano, l’utilizzo della Necropoli di Realmese copre un periodo esteso, suddiviso in due fasi principali: la prima di età protostorica (dal IX al VII secolo a.C.), la seconda di età arcaica (VII e VI secolo a.C.). Tracce dell’uso del sito in epoca bizantina sono state individuate all’interno di una tomba a camera dell’età del bronzo (XI- inizi VIII secolo a.C.). Tale sepoltura presenta una pianta quadrangolare con copertura interna piana.
Castello Schisò
Il castello di Schisò si affaccia sulla baia di Giardini Naxos, è stato costruito a cavallo del XIII e XIV secolo. Edificato nella forma attuale su uno sperone roccioso formato da una colata lavica di età preistorica, il nome Schisò deriva dalla parola araba Al Qusus che significa seno o torace e identifica le due formazioni vulcaniche sulle quali poggiano le fondamenta, formazioni visibili sul prospetto anteriore. In epoca normanna l’aggregato agricolo comprende una chiesetta esistente al tempo del Gran Conte Ruggero dedicata a San Pantaleone, utilizzata dai contadini e pescatori di Schisò prima che sorgessero edifici di culto più recenti.
L’albero che compare e scompare
Foto di Enzo Crimi
Le Madonie fanno parte della catena settentrionale della Sicilia. La parte centrale del gruppo montuoso comprende le vette più alte di Sicilia: Pizzo Carbonara (1979 m. s.l.) è la seconda dopo l’Etna. Per questo sono state battezzate: “Dolomiti di Sicilia”. Al centro del gruppo montuoso (zona Pizzo Carbonara- Monte Ferro) ad altezze superiori ai 1600 m. è presente una vasta zona carsica, con doline (Piano Battaglia, la Battaglietta e la Valle della Conserva), inghiottitoi e grotte (l’Abisso del Vento, l’Inghiottitoio della Battaglietta, la Grotta delle Zanzare, la Grotta del Canalone, il Pozzo di Minnonica).
Piano Collura
La progettazione del Parco Ecologico di Piano Collura è nata dall’idea di mantenere il delicato equilibrio degli ecosistemi. La tutela dell’ambiente naturale si armonizza con le legittime istanze del cittadino a fruire del patrimonio naturale, senza tralasciare le funzioni didattiche e divulgative. Ci soffermiamo prima ad una visione d’insieme dove, inutile a dirsi, predomina un senso di tranquillità. Dopo aver percorso tutto il grande viale di Tuie (Tuie Cypres), ci addentriamo nel parco, a destra sotto le alte querce ci accoglie la zona attrezzata per i pic-nic (con tavoli, barbecue, giochi per bambini), giù in fondo si intravede il laghetto artificiale.
Parco archeologico Naxos
La lunga penisola che si conclude col Capo Schisò è stata abitata in modo pressoché continuo dal neolitico fino all’arrivo, secondo la tradizione nel 734 a.C., dei coloni greci. Infatti sono state rinvenute capanne della media età del bronzo (Cultura di Thapsos) e materiali pertinenti alla fase dell’età del ferro detta di Cassibile (X-IX secolo a.C.): le fonti affermano che all’arrivo dei Greci il sito della colonia di Naxos era già occupata da indigeni che certamente popolavano, se non proprio Capo Schisò, le alture intorno alla punta (secondo Diodoro), noto poi come il massiccio del Tauro, da cui avrebbe preso il nome Tauromenion (Taormina). Naxos è la prima colonia greca ad essere fondata in Sicilia nel 735 a.C. Nel 495 a.C., il tiranno di Gela Ippocrate voleva la città ma non riesce a conquistarla. Naxos è alleata di Atene nella guerra contro Siracusa.
Torre Vignazza

San Sebastiano Forza d’Agrò
La chiesa di San Sebastiano: è di antica origine, risale forse al XIV secolo, si trova nel quartiere di Magghia. Venne presumibilmente edificata in occasione di una delle tante pestilenze che colpirono il territorio tra il XII ed il XVI secolo. Oggi purtroppo è allo stato di rudere. È ancora in piedi parte dell’abside ove è visibile un affresco raffigurante Dio Onnipotente, totalmente deteriorato; pregevoli risultano le testate angolari dell’edificio, in pietra arenaria.
Monte Lapa
Splendido panorama che si affaccia sul golfo e sulle colline di Taormina. Il monte Lapa si segnala anche per una leggenda che lo vuole tristemente famoso perché sembra che dalla cima della montagna i greci e forse anche gli arabi lasciassero cadere i condannati a morte.
Sito Etnanatura: Monte Lapa.
Foto di Etnanatura e Fabio Luchino.