Leontinoi

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Parco Archeologico

Parco Archeologico

Preistoria

Il periodo antecedente la colonizzazione greca di Leontinoi è oscuro. Delle civiltà preelleniche rimangono i ritrovamenti nelle zone archeologiche, in particolare grotte murate e capanne del tipo italico. Popolazioni di varia origine avevano occupato le colline. Tra queste i Sicani. Essi passarono dall’Italia in Sicilia. Giunti sull’isola cacciarono i Sicani verso occidente. I Siculi si stanziarono sul colle di Metapiccola, dando origine ad un insediamento che gli studiosi hanno identificato con la mitica Xouthia. La loro economia si basava sull’agricoltura, ma anche sulla pesca e sul commercio, esercitato attraverso lo scalo di Castelluccio. Contemporaneamente, sui colli circostanti continuavano a vivere popoli indigeni, che sembrano aver mantenuto con i Siculi rapporti amichevoli e che continuarono ad occupare la stessa zona anche quando dei Siculi si persero le tracce. Sono queste le genti che i calcidesi trovano sul colle di San Mauro nel 729 a.C. o, come è più probabile, nel 751-750 a.C. (1)

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Cripta sant’Euplio

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Sito Etnanatura: Cripta sant’Euplio.

Gli atti del martirio del diacono Euplio (o Euplo) narrano che il procuratore Calvisiano lo condannò alla fustigazione e alla decapitazione dopo l’esplicita dichiarazione della sua fede cristiana e l’affronto di aver portato i libri dei Vangeli, banditi dall’impero, al suo cospetto. Secondo un’altra fonte, insieme a lui patirono il martirio le vergini Veneria e Nericia. Nella cripta si può notare un pilastrino in stile corinzio che reggeva un Vangelo in pietra, ora del tutto corroso. E del resto l’umidità ha cancellato anche l’affresco dell’altare che rappresentava Sant’Euplio con l’allora vescovo di Catania Serapione, a sua volta martirizzato.

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San Gaetano alla Grotta

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Sito Etnanatura: San Gaetano alla Grotta.

La prima chiesa, secondo la tradizione, fu edificata nel 262 (III secolo d. C.) dal quarto vescovo della città Sant’Everio e dedicata a Santa Maria di Betlem in una grotta lavica già usata come cisterna, e intitolata a Santa Maria. Il tempio si ingrandì probabilmente nel VII secolo, e forse in questo periodo sorse l’apogea chiesa di San Gaetano, a quel tempo forse intitolata a Santa Maria La Grotta. Nell’VIII secolo, con la conquista musulmana della Sicilia, la chiesa superiore viene demolita o, più probabilmente, abbandonata.

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Chiesa Assunta Gallodoro

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Sito Etnanatura: Chiesa Assunta Gallodoro.

Il tempio, edificato nel XIV secolo, è stato modificato ed ingrandito alla fine del Settecento tanto da fargli assumere l’ attuale aspetto classicheggiante. In passato fu il culto dei Gesuiti. La compagnia di Gesù si insediò nel borgo della Vallis Aurea, tra la fine del XVI secolo e gli inizi del successivo, ospitata dalla confraternita dell’ Assunta che le diede in gestione il proprio edificio di culto. I Gesuiti, oltre a far erigere i locali adiacenti alla chiesa ove soggiornare (eremo), rinnovarono l’ arredo figurativo di essa e introdussero pratiche liturgiche d’impianto tridentino che diedero nuovo impulso religioso, culturale e civile all’ intera comunità cristiana di Gallodoro.

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Monte Scalpello

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Sito Etnanatura: Monte Scalpello.

Monte Scalpello costituisce l’ultima propaggine nord-orientale della Catena degli Erei e si trova al confine tra le provincie di Enna e di Catania. Il monte è costituito da una placca calcarea di origine mesozoica. Sulle due pendice fiorisce una ricca vegetazione spontanea, la cosiddetta macchia mediterranea. Sulla cima del monte sorge il Santuario, eretto durante l’impero bizantino, nel quale sono custodite le spoglie dei tre frati: Filippo, Matteo e Mariano vissuti lì in solitudine tra il XVI e il XVII secolo.

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Santa Maria La Cava

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Sito Etnanatura: Santa Maria la Cava.

Il Duomo dedicato a Santa Maria la Cava e Sant’ Alfio, fu edificato nell’impianto attuale tra il 1700 e il 1750. E’ attribuito tradizionalmente all’architetto Vincenzo Vella da Malta. Fu costruito sulla piccola Chiesa di S. Alfio, sorta dopo il catastrofico terremoto del 1693, sulle rovine della precedente basilica dedicata a S. Alfio. Ha impianto basilicale, a tre navate, secondo lo schema tradizionale delle Basiliche Memorie o Funerarie edificate, sin dall’epoca paleocristiana, sulle tombe dei martiri. I lavori per la costruzione dell’attuale Duomo impegnarono per quasi cinquant’anni le risorse della città. Esso non fu del tutto terminato secondo il progetto originario, e tutt’oggi sono visibili diverse parti prive di decorazione pittorica.

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Monte Alveria (Noto antica)

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08-10-2016-21-16-58

«Allah protegga una casa in Noto
e nubi cariche di pioggia la bagnino
la vedo con gli occhi del ricordo
e a lei invio le lacrime che verso
mi struggo di nostalgia per la casa, gli amici
e la virtù delle donne
Chi partendo, ha lasciato il cuore in quella terra
con tutto se stesso desidera tornare,
terra mia!»
(Ibn Hamdis, poeta siculo-arabo vissuto a Noto antica durante la sua giovinezza)

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San Marziano

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Testo e foto di Privitera Rosaria Saggio.

Non è cosa facile e semplice parlare del Monastero della Trinità e San Marziano di Lentini. Bisogna andare a ritroso nel tempo e nella storia.Spulciando antichi documenti vien fuori che l’attuale Monastero conta dal 1693 (anche prima). E’ la riunificazione di due Monasteri distrutti dal terremoto di quell’anno: il monastero di san Marziano anticamente dell’ordine di San Benedetto (Pirro) poi dal 1592 sotto la regola di San Francesco. e il monastero di santa Chiara eretto da Eleonora Branciforte nel 1322 nell’antico Tempio di Cerere, dov’era sepolto Geronimo Re di Siracusa (descritti da Federico II nei libri della Cancelleria del Regno).

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Monte Iudica

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09-07-2016 11-25-09

Da dove iniziare? Se seguiamo il filo della storia dobbiamo iniziare da un antico popolo indigeno che popolava il monte e dalla necropoli scavata nella roccia. Ma la leggenda ci racconta di una giovane normanna, Emidia, che per sfuggire ai Saraceni si travestì da vecchia ma che, una volta scoperta, venne gettata in un dirupo conosciuto oggi come “U sautu da vecchia” (Il salto della vecchia). La geografia ci parla di un monte alto 764 metri sulla piana di Catania che l’inganno prospettico sembra farlo rivaleggiare con la dirimpettaia Etna.

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Grotta dei Santi

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06-05-2016 17-10-08

E’ impossibile districare dalla matassa aggrovigliata dai fili della storia, della religione e della leggenda, la verità sulla vita dei santi Alfio, Filadelfo e Cirino. Leggenda vuole che la loro ultima prigione fosse a Lentini dove ancor oggi ritroviamo la Grotta dei Santi.

Sulla vita di Alfio, Filadelfo e Cirino riportiamo il racconto che ne fa il prof. Davide Gullotta sulla pagina Facebook “Ti cuntu“.

Nel 250, l’imperatore Decio emanò un editto secondo cui ogni persona doveva effettuare un sacrificio alle divinità della Religione romana; il rifiuto avrebbe significato il rifiuto di sottomettersi all’impero e la pena sarebbe stata la condanna a morte.

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