I Faraglioni di Ciriga sono due isolotti composti di strutture calcaree di un’altezza di circa 15 metri per una larghezza di circa 10 metri. Si trovano nel canale di Malta, vicino alla costa siciliana. Amministrativamente fa parte del territorio di Ispica, comune italiano della provincia di Ragusa. Posti a pochi metri dalla costa mediterranea, vicino punta Cirica, i Faraglioni formano con la spiaggia antistante un’attrazione piuttosto apprezzata dai visitatori. I faraglioni sono ricoperti nella parte sommitale da una qualche vegetazione.
Castello Santapau
Il castello Santapau (chiamato anche castello di Licodia) si trova nel territorio comunale di Licodia Eubea, in provincia di Catania. Fondato in epoca medievale, non rimangono che alcuni ruderi, a seguito del terremoto del 1693. I ruderi del castello dominano dall’alto il centro urbano del comune di Licodia Eubea. Il castello fu costruito sull’omonimo colle (Colle Castello) a poca distanza dal centro abitato di Licodia Eubea. La posizione permetteva il controllo di una vasta area territoriale, consentendo l’avvistamento dei nemici e il pronto intervento offensivo. Il castello era però soprattutto una roccaforte difensiva, difficilmente attaccabile dal basso, provvisto di poderose mura di cinta e torrioni d’avvistamento.
Grotta di Piano Cavoli
Una delle tante grotte di scorrimento lavico dell’Etna. La grotta di Piano Cavoli però si distingue perché è fra le meno conosciute.
Foto di Salvo Nicotra.
Sito Etnanatura: Grotta di Piano Cavoli.
30 luglio 1943, la rivolta di Catania
Catania, Una pattuglia tedesca giunse in piazza Stesicoro. Dagli autocarri balzano armatissimi, paracadutisti della Goering, scendono la scassata scala di legno che porta al grande rifugio antiaereo naturale ricavato dai sotterranei del teatro romano. Negli umidi ambienti, in mezzo a rifiuti e ad escrementi vivono da lungo tempo circa diecimila persone. Abitanti del quartiere marinaro, cosidetto della “Civita”, hanno perduto tutto, nessuno pensa a loro, muoiono di fame e di tifo.
Alcuni tedeschi bloccano le uscite con mitragliatrici. Gli altri penetrano nel rifugio. Con pistole spianate e con lanterne accese lo percorrono quasi tutto. Cercano «qualcosa»: donne.
Monte Iudica
Da dove iniziare? Se seguiamo il filo della storia dobbiamo iniziare da un antico popolo indigeno che popolava il monte e dalla necropoli scavata nella roccia. Ma la leggenda ci racconta di una giovane normanna, Emidia, che per sfuggire ai Saraceni si travestì da vecchia ma che, una volta scoperta, venne gettata in un dirupo conosciuto oggi come “U sautu da vecchia” (Il salto della vecchia). La geografia ci parla di un monte alto 764 metri sulla piana di Catania che l’inganno prospettico sembra farlo rivaleggiare con la dirimpettaia Etna.
Rocche del Crasto
Le Rocche del Crasto sono un rilievo alto m1312 che appartiene alla catena dei monti Nebrodi, sull’Appennino siculo. sono costituite prevalentemente da roccia calcarea dell’era mesozoica e ricadono nel territorio dei comuni di Alcara Li Fusi e di Longi in provincia di Messina. Il rilievo presenta diversi specchi di faglia esposti che formano spettacolari pareti di roccia.
Pietra Pirciata
La Pietra Pirciata è una caratteristica roccia arenaria che presenta, nella parte sommitale, un muro con un foro, che secondo la leggenda fu creato dal ciclope Carlapone. Citata nel Diploma Normanno di Fondazione del Conte Simone di Policastro del 1143: «… et inde vadit per sajam ad lapidem perforatum … » (…quindi per la saia va verso la pietra forata). Si narra che in un’epoca molto remota, la Sicilia era abitata da giganti monocolari chiamati ciclopi, figli di Urano e Gea.
Mulino Chiarenza
Si tratta del più antico mulino di Ramacca fatto costruire da Gianbattista Chiarenza agli inizi del ‘900. Al mulino afferivano tutti i contadini per la macina dei cereali. La costruzione è in muratura ordinaria di tufo calcareo e malta di gesso ma purtroppo versa in uno stato di abbandono. Conserva ancora i resti delle macchine adibite alla macina.
Sito Etnanatura: Mulino Chiarenza.
Castellito
In contrada Castellitto si trovano i resti di una villa romana con pavimenti a mosaico. La villa, costruita in età repubblicana (II sec. a.C.), fu abitata fino in età tardo-antica. La zona indagata, composta da alcuni ambienti e da un piccolo impianto termale, costituisce solo una parte della “Pars urbana”, cioè la residenza del dominus quando questi soggiornava nei suoi latifondi.
Fortino Fleri
Nel XVII secolo Messina era una fiorente città portuale, situata in una posizione strategica da un punto di vista geo-politico ed economico. I privilegi politico-economici goduti dalla città di peloritana erano causa di contrasti con altre città siciliane, soprattutto Palermo; i nobili palermitani, verso il 1610, riuscirono a convincere la Corona di Spagna a revocare alcuni dei sopradetti privilegi. Messina invece chiedeva fosse sede del vicerè di Sicilia. Inoltre, tra il 1646 ed il 1656 si verificarono a Messina e, in generale nel Meridione d’Italia, alcune carestie e pestilenze che peggiorarono le condizioni di vita del popolo messinese.