San Basilio

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Monte San Basilio è un’antica struttura di epoca greca che prende il nome dall’omonimo monte in cui è collocata, nel territorio di Lentini. Per quanto non vi sia un nome ufficiale, alcuni identificano il sito impropriamente con Colonne di San Basilio. L’area sommitale del monte mostra tracce di un antico insediamento già dalla preistoria con evidenti fori di capanna probabilmente riconducibili alla Cultura di Castelluccio.

Poco distante sorge la struttura imponente scavata nella roccia calcarea e con un’estensione di 18×16 metri e ben 32 colonne atte a sorreggere delle lastre in pietra. Parte della struttura è crollata ma restano ancora in piedi molte colonne.

L’imponenza del monumento richiamò l’attenzione del viaggiatore Jean Houel che ne tracciò degli schizzi nel 1777 nonché un’interessante testimonianza scritta:

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Grotta del drago

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02-11-2014 14-01-58.JPGPrende il nome di “Grotta del Drago” una località che si trova qualche chilometro a nord-ovest del centro abitato di Scordia, in prossimità dell’altra denominata “Urgu Tintu”, da dove aveva origine il torrente che un tempo attraversava tutta la zona, prima di confluire nel Biviere di Lentini. Nel vallone prodottosi lungo il corso di questo torrente, le cui acque impetuose hanno inciso nel tempo il tufo delle rocce circostanti, soprattutto nella “Cava” e, appunto nella “Grotta del Drago”, è stato facile, fin dalla protostoria, trovare le condizioni favorevoli ad insediamenti umani.

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Orgale

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Sito Etnanatura: Orgale

Come l’imperscrutabile sito preistorico dei megalitici sull’altipiano dell’Agrimusco, un altro luogo da visitare, denso di grande fascino arcano, è il misterioso “Menhir” a raffigurazione fallica maschile, situato nel bassipiano di Orgale, nei pressi di Castiglione di Sicilia a pochi passi dalla sponda sinistra del fiume Alcantara.Realizzato in roccia megalitica arenaria, secondo alcuni studiosi, nell’antica simbologia, rappresentava la fertilità e a comprova di ciò, esso é posizionato adiacente ad un altro masso di arenaria, che secondo alcuni esperti, rappresentava il sesso femminile.

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Grottitte di Mojo

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Sito Etnanatura: Grottitte di Mojo.

Le Grottitte di Mojo costituiscono un’ulteriore testimonianza di presenza di popolazioni preistoriche nella valle dell’Alcantara. Non abbiamo trovato in rete studi specifici sul sito.

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Rocca Pizzicata

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Sito Etnanatura: Rocca Pizzicata.

Se c’è un posto in Sicilia dove la preistoria e la storia, la religione e il mito si intrecciano in maniera inestricabile questo è Rocca Pizzicata, un complesso rupestre presso l’omonima rocca sito nella Valle dell’Alcantara, nel territorio tra i comuni di Roccella Valdemone, Mojo Alcantara e Randazzo.

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Santa Maria la Vetere

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Sito Etnanatura: Santa Maria la Vetere.

La chiesa di Santa Maria la Vetere fu edificata dai Normanni intorno al 1090, dopo aver strappato queste contrade al dominio musulmano. Il sito non fu scelto a caso, in quanto il primitivo edificio fu impostato in prossimità di un luogo sacro più antico, un cimitero cristiano di età tardoantica o altomedievale, sicuramente non successivo al periodo bizantino. La presenza di questo cimitero avvalorerebbe le fonti diplomatiche (anno 1115) che ricordano la riedificazione di un tempio distrutto dai Saraceni da parte del conte Ruggero d’Altavilla.

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Grotta Intraleo

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Link del sentiero etnanatura: grotta Intraleo.

La grotta Intraleo ha costituito nei secoli un sicuro rifugio per le greggi e i pastori che non solo vi trovavano asilo ma potevano anche utilizzare l’acqua dovuta allo stillicidio costante presente all’interno dell’anfratto. La grotta è costituita da un groviglio di gallerie di scorrimento intercomunicanti situate su livelli diversi e diversamente orientate.

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Pantalica

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«Arrivammo a Pantalica, l’antichissima Hybla, ci arrampicammo su per sentieri di capre, entrammo nelle tombe della necropoli, nelle grotte-abitazioni, nei santuari scavati nelle ripide pareti della roccia a picco sulle acque dell’Anapo. Il vecchio parlava sempre, mi raccontava la sua vita, la fanciullezza e la giovinezza passate in quel luogo. Mi diceva di erbe e di animali, dei serpenti dell’Anapo, e di un enorme serpente, la biddina, fantastico drago, che pochi hanno visto, che fàscina e ingoia uomini, asini, pecore, capre.»
(Vincenzo Consolo, Le pietre di Pantalica)

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Vendicari

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Sito Etnanatura: Vendicari.

All’interno della Riserva la storia umana mostra una lunga permanenza. Vi sono diversi insediamenti archeologici e architettonici che testimoniano la vita dell’uomo in questi luoghi sin dall’epoca greca. È possibile trovare infatti le tracce di vasche-deposito di un antico stabilimento per la lavorazione del pesce di età ellenistica, accanto alle quali si è scoperta anche una piccola necropoli. In epoca bizantina (sino al VI secolo d.C.) l’area venne abitata a sud con la presenza di una chiesa diverse catacombe e abitazioni. La pericolosità delle coste indusse gli abitanti all’abbandono del sito per le aree interne come Pantalica.

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Grotta dell’Eremita

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Sito Etnanatura: Grotta dell’Eremita.

Nel 1669 si ebbe un’eruzione tra le più grandi e disastrose che le genti dell’Etna ricordino, che iniziò l’8 marzo da una frattura a Nord di Nicolosi con terremoti continui, prima lievi e via via sempre più forti. Quella stessa eruzione arrivò fino a Catania, la seppellì in massima parte ed allontanò la costa per oltre un chilometro. Mompileri fu tra i paesi più colpiti e già il 13 marzo era stato completamente distrutto dalla lava che lo seppellì sotto una coltre spessa in alcuni punti anche 10 m. Una cronaca di questo grande disastro fu scritta nel 1688 dal cappellano di Mompileri, Don Antonino di Urso, che così racconta passo passo quei terribili giorni:

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