Grotta Intraleo

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Link del sentiero etnanatura: grotta Intraleo.

La grotta Intraleo ha costituito nei secoli un sicuro rifugio per le greggi e i pastori che non solo vi trovavano asilo ma potevano anche utilizzare l’acqua dovuta allo stillicidio costante presente all’interno dell’anfratto. La grotta è costituita da un groviglio di gallerie di scorrimento intercomunicanti situate su livelli diversi e diversamente orientate.

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San Francesco Borgia

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Sito Etnanatura: San Francesco Borgia.

A Catania i Gesuiti giungono nel 1556 per volere del vescovo riformatore Nicola Maria Caracciolo che affida loro il compito dell’insegnamento della dottrina cristiana in 14 chiese. Con un accordo, stipulato il 9 febbraio 1556 fra i Giurati della città, il vescovo e la Compagnia di Gesù, ai religiosi dell’ordine fu ceduta l’antica chiesa della Santissima Ascensione ed alcuni locali con annesso ospedale rimasto vuoto dopo la fusione con l’ospedale di San Marco. La chiesa era ubicata in prossimità della chiesa di San Nicolò l’Arena e monastero dei benedettini. Il progetto di ampliamento della chiesa della Santissima Ascensione, la costruzione di un piccolo collegio e di una casa di probazione fu affidato all’architetto gesuita Giovanni Tristano nel 1565.

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25 Aprile: per non dimenticare

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Anche la Sicilia ha avuto momenti gloriosi nella resistenza al nazi-fascismo ed ha subito sulla propria pelle le atrocità perpetrate dalle due dittature che hanno insanguinato il ventesimo secolo.

Vogliamo ricordare oggi, 25 Aprile, giornata della liberazione, tre episodi diversi ma egualmente significativi.

Il 12 agosto del 1943, a Castiglione nessuno pensava che il paese da lì a poco sarebbe stato il teatro della prima strage di civili in Italia perpetrata  dalle truppe naziste. Soldati tedeschi del battaglione Hermann Göring erano accampati nelle campagne intorno al paese quando scomparve un automezzo tedesco. Rubato da un disperato? Poco e nulla importa. I tedeschi invasero il paese, presero prigionieri uomini, donne e bambini e uccisero 16 persone ferendone gravemente altre venti. Fra queste una donna buttata giù dal balcone e lasciata inerme sulla strada con le gambe fratturate.

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Pantalica

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29-06-2016 18-10-35

«Arrivammo a Pantalica, l’antichissima Hybla, ci arrampicammo su per sentieri di capre, entrammo nelle tombe della necropoli, nelle grotte-abitazioni, nei santuari scavati nelle ripide pareti della roccia a picco sulle acque dell’Anapo. Il vecchio parlava sempre, mi raccontava la sua vita, la fanciullezza e la giovinezza passate in quel luogo. Mi diceva di erbe e di animali, dei serpenti dell’Anapo, e di un enorme serpente, la biddina, fantastico drago, che pochi hanno visto, che fàscina e ingoia uomini, asini, pecore, capre.»
(Vincenzo Consolo, Le pietre di Pantalica)

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Frati Minori Malvagna

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Sito Etnanatura: Convento Frati Minori Malvagna.

Il convento dei Frati Minori “S. Giuseppe” fu fondato nel 1720 da Ignazio Migliaccio, duca di Galizia e principe di Mazzarino. Oltre alla struttura, rimangono alcuni affreschi nel chiostro e una meravigliosa scultura lignea settecentesca dentro la chiesetta.

Foto di Cristoforo Berritta.

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Akrai

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Sito Etnanatura: Akrai.

Testo di Marinella Fiume

Il misterioso culto ctonio di Cibele era praticato nelle fenditure della montagna, entro grotte, nicchie e gallerie. I suoi sacerdoti, che si chiamavano Galli nella Galizia, Coribanti nella Frigia, Dattili Idei nella Troade e Cureti a Creta, avanzavano al ritmo frenetico di timpani, cembali, flauti e tamburi e,  nel corso del rito, arrivavano a flagellarsi e mutilarsi evirandosi come Attis tra preghiere, urla, danze ossessive che culminavano in un vorticoso girare su se stessi e, in preda al parossismo, invasati dalla dea, vaticinavano, interpretavano i sogni, il moto degli astri, il volo degli uccelli, esorcizzavano gli spiriti del male.

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Vendicari

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Sito Etnanatura: Vendicari.

All’interno della Riserva la storia umana mostra una lunga permanenza. Vi sono diversi insediamenti archeologici e architettonici che testimoniano la vita dell’uomo in questi luoghi sin dall’epoca greca. È possibile trovare infatti le tracce di vasche-deposito di un antico stabilimento per la lavorazione del pesce di età ellenistica, accanto alle quali si è scoperta anche una piccola necropoli. In epoca bizantina (sino al VI secolo d.C.) l’area venne abitata a sud con la presenza di una chiesa diverse catacombe e abitazioni. La pericolosità delle coste indusse gli abitanti all’abbandono del sito per le aree interne come Pantalica.

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Isole dei Ciclopi

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Sito Etnanatura: Isole dei Ciclopi.

Le isole Ciclopi (o isole dei Ciclopi, o ancora faraglioni dei Ciclopi o di Aci Trezza) sono un piccolo arcipelago della Sicilia, nell’Italia insulare. Si sono formate in conseguenza di una intensa attività vulcanica circa mezzo milione di anni fa. Esiste la possibilità che in origine fossero attaccate alla costa siciliana. Le isole Ciclopi sono comprese nell’Area marina protetta Isole Ciclopi, nel territorio comunale di Aci Castello. L’arcipelago è composto da: 
– l’isola Lachea 
– il faraglione Grande 
– il faraglione Piccolo 
– altri quattro scogli disposti ad arco. 

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Villa Pisani

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Sito Etnanatura: Villa Pisani.

La villa Pisani ai primi del 1800 era di proprietà di Nobile Ceraolo Francesco Nunzio. Ceraolo Maria (n.1810?– m. 1889) figlia di Biagio e perciò nipote di Francesco Nunzio, aveva sposato Alessandro Pisani di Gioiosa Marea (n.1810 ? – m.1869) ed ereditò la villa. L’ultimo proprietario fu infatti un Pisani: Nicolò Vincenzo.

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Castello di Rufo Ruffo

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Sito Etnanatura: Castello di Rufo Ruffo.

La prima attestazione medievale relativa alla presenza di un insediamento posto dove oggi sorge Scaletta si trova in Edrisi, che ricorda “la Scala Piccola (Scaletta)” posta a due miglia da “la fonte del Sultano (Guidomandri?) e a tre da “hagar ‘abì halih (Giampilieri?)”. Edrisi non fa menzione di alcun castello o fortificazione presente nei pressi della località. E’ necessario giungere ad epoca sveva per ottenere importanti informazioni sulla possibile presenza di un ridotto fortificato nei pressi di Scaletta. Agli inizi del XIII sec. risulta un tale Matteo Selvaggio custode del castello, evidentemente già edificato. Il medesimo personaggio risulta insignorito della fortezza secondo concessione di Federico II nel 1220.

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