Via degli Archi

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Sito Etnanatura: Via degli Archi.

La via degli Archi a Randazzo costituisce un esempio mirabile dell’architettura Aragonese in Sicilia. La via, molto stretta e peraltro anche abbastanza corta, è abbellita da quattro archi in pietra lavica che si susseguono a distanza regolare. Il primo arco è sormontato da una finestra bifora ad archi acuti sorretti da una colonna in pietra bianca che crea una gradevole bicromia. La finestra, sospesa quasi nel vuoto, ha la sola funzione di mettere in risalto la bellezza del campanile delle prospiciente chiesa di san Nicolò.

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Castello Eurialo

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Sito Etnanatura: Castello Eurialo.

Il castello Eurialo rappresenta il culmine della fortificazione della città di Siracusa il cui nome pare alluda a quello greco di Euryelo (testa di chiodo). Voluto da Dionisio I, tiranno di Siracusa, sorge sul punto più alto (120 m s.l.m.) della terrazza del quartiere Epipoli a circa 7 km da Siracusa, in direzione della frazione di Belvedere. Questa imponente opera militare fu costruita tra il 402 e il 397 a.C. con lo scopo di proteggere la città da eventuali operazioni militari di assedio o attacco.

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Museo Salvo Nibali

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Sito Etnanautura: Museo Salvo Nibali.

Il Museo Civico “Salvo Nibali” è ubicato presso l’ex “macello” di Maletto,costruito nel 1952.Attraverso esaustivi percorsi didattici ed espositivi viene mostrato il patrimonio archeologico,culturale e demo-etno-antropologico dell’area. In particolare nella Sezione Archeologica del museo vengono esposti i reperti rinvenuti durante gli scavi effettuati tra il 1987 e il 1988 in poi,dalla Soprintendenza di Catania,e dalle survey(ricognizioni archeologiche) effettuate dalla Durham University. Le più antiche testimonianze della presenza umana nel territorio risalgono alla fine del VI millennio a.C, come testimoniano i ritrovamenti di frammenti di ceramica attribuiti al Neolitico Medio.

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Contrada Edera

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Sito Etnanatura: Contrada Edera.

In contrada Edera si riscontrano strutture di tipo perfettamente circolare, che potrebbero anche essere abitazioni, alle quali a tratti si affiancano strutture abitative di tipo rettangolare o squadrata, che verosimilmente riportano le stesse ad epoca leggermente posteriore rispetto alle prime. Gli scavi condotti nel 1987 hanno restituito materiali cronologicamente collocabili tra il VII sec .a.C. e il IV – V sec. d.C., fra i quali numerosi frammenti di ceramica corinzia, di vasi a vernice nera, cui sono da aggiungere i moltissimi frammenti di pithos, di tegole, con o senza orlo, di chiodi e utensili metallici vari, oltre ad un vaso di collana in pasta vitrea blu con tratti gialli al centro, rinvenuto nello strato d’uso sul piano di calpestio di un ambiente abitativo, nonché qualche moneta del periodo siracusano.

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Baiardo

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Sito Etnanatura: Baiardo.

Il sentiero segue a mezza collina il percorso dell’Alcantara, che si intravede a fondo valle e di cui si sente il fragore delle cascate; si snoda tra boschi di cipressi, eucalipti e pini, all’inizio in leggera salita, poi con uno strappo per salire sino al rifugio. Il rifugio si trova all’interno di una bellissima area attrezzata, in una grande masseria. Il locale del rifugio è sempre aperto, così come i servizi igienici; gli altri locali, tra cui una piccola cappella, di solito sono chiusi, se non è presente personale della Forestale.

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Feudo san Leonardo

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Sito Etnanatura: Feudo san Leonardo

Quello dei Pauperes commilitones Christi templique Salomonis (“Poveri compagni d’armi di Cristo e del tempio di Salomone”), meglio noti come cavalieri templari o semplicemente templari, fu uno dei primi[1] e più noti ordini religiosi cavallereschi cristiani medievali. La nascita dell’ordine si colloca nella Terra santa al centro delle guerre tra forze cristiane e islamiche scoppiate dopo la prima crociata indetta nel 1096. In quell’epoca le strade della Terrasanta erano percorse da pellegrini provenienti da tutta Europa, che venivano spesso assaliti e depredati.

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San Filippo

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Sito Etnanatura: San Filippo.

Massiccia è questa chiesa, robusta e vigorosa la sua mole a foggia di croce greca, di fronte agli assalti dei tempo, alle scosse telluriche, alla violenza delle perturbazioni atmosferiche. Qui la vetustà si associa alla robustezza, e le sedici colonne dei prospetto in pietra di Siracusa, che sostengono l’architettura dei frontone, ne testimoniano l’intatta forza, mentre la lapide collocata al centro ricorda agli uomini di ogni generazione che questa chiesa è madre: ” Totius Acis Mater et Caput”.

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Antiquarium Santa Venera

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Sito Etnanatura: Antiquarium Santa Venera.

All’interno dell’area del parco archeologico di Santa Venera al Pozzo insiste un piccolo antiquarium allestito nella casa Pennisi posta lungo la via Alimena, che ha subito vai interventi di ristrutturazione per poter ospitare il museo. Lo stato finale dell’edificio deriva da un processo d’aggregazione di unità semplici e di conseguenti ristrutturazioni interne che hanno sempre tenuto a rispettare la struttura facendole mantenere il carattere di fabbricato rurale come documento dell’edilizia rurale etnea. Anche l’arredo del museo è stato progettato per non creare quella distanza con l’idea della vecchia residenza di campagna.

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San Nicola Trecastagni

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Sito Etnanatura: San Nicola Trecastagni.

Chiesa Madre, dedicata a san Nicola di Bari nel 1789, si eleva su un colle di straordinaria panoramicità, dal quale l’occhio può spaziare dall’Etna a Taormina, alla Calabria, ad Augusta e al quale si accede per una scalea monumentale, con l’emiciclo alla base eccentrico rispetto all’asse della chiesa, in forte pendenza. Il prospetto scandisce gli spazi interni mediante pilastri in pietra lavica porosa sormontati da una architrave ornata da mascheroni e da un timpano triangolare su cui si erge lo snello campanile in arenaria di fattura recenziore. La monumentalità del portale d’ingresso è sottolineata da due basamenti sorreggenti delle colonne ioniche aggettanti, sulle quali poggia una trabeazione a raceni e una finestra adorna di semicariatidi, teste di angeli e maschere.

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Il Decumano e il Cardo

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Decumano

Decumano

Il decumano (in latino: decumanus, variante di decimanus, derivato di decĭmus, “decimo”) era una via che correva in direzione est-ovest nelle città romane. Esse erano solitamente basate su uno schema urbanistico ortogonale, ossia suddivise in isolati quadrangolari uniformi, in particolare per quanto riguarda le fondazioni coloniali.

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