Grotta dei Santi

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06-05-2016 17-10-08

E’ impossibile districare dalla matassa aggrovigliata dai fili della storia, della religione e della leggenda, la verità sulla vita dei santi Alfio, Filadelfo e Cirino. Leggenda vuole che la loro ultima prigione fosse a Lentini dove ancor oggi ritroviamo la Grotta dei Santi.

Sulla vita di Alfio, Filadelfo e Cirino riportiamo il racconto che ne fa il prof. Davide Gullotta sulla pagina Facebook “Ti cuntu“.

Nel 250, l’imperatore Decio emanò un editto secondo cui ogni persona doveva effettuare un sacrificio alle divinità della Religione romana; il rifiuto avrebbe significato il rifiuto di sottomettersi all’impero e la pena sarebbe stata la condanna a morte.

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Etna X Emergency

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ETNAxEMERGENCYconEtnanatura

Il gruppo Emergency di Catania, il sito  www.etnanatura.it e l’associazione Etnatura organizzano, dal 2 all’8 Maggio una settimana di eventi, che spazieranno dalla Musica al Teatro, dalle Visite guidate a carattere Storico-Culturale per Catania alle Escursioni Naturalistiche sull’Etna, dagli Spettacoli di Buskers ai Laboratori ludico-naturalistici per bambini, fino alla visita dell’Osservatorio Astrofisico di Catania, col duplice obiettivo di diffondere una cultura di Pace e Tutela dei Diritti Umani e di raccogliere fondi per Emergency.

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Caseggiato Mannino

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22-04-2016 19-51-17

Sulla piazza della Vittoria si affaccia il Caseggiato Mannino, l’edificio più antico di San Pietro Clarenza. E’ una spaziosa costruzione comprendente 14 stanze, un grande salone ed un cortile con una caratteristica cisterna. Sembra che questo caseggiato sia stato di proprietà dei Clarenza. Nessuna testimonianza storica lo può dimostrare con certezza ma, dall’esame di antichi documenti comunali, risulta che nel 1816, gli eredi del Principe Giuseppe Clarenza erano titolari di una rendita annua relativa ad alcuni locali siti nel caseggiato della piazza centrale, un tempo adibiti a carcere comunale, è dunque possibile che si tratti proprio del caseggiato Mannino.

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San Filippo Fragalà

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06-03-2016 16-42-32

Eretto, secondo tradizione, da Calogero di Calcedonia nel 495 e successivamente ampliato per volontà del Conte Ruggero nel corso dell’XI secolo, il monastero fu centro propulsore della rinascita bizantina. Sviluppato attorno ad una corte sostanzialmente rettangolare avente il lato maggiore orientato lungo l’asse Nord-Sud, esso presentava una pianta a quadrilatero irregolare formato da quattro ali delle quali quella orientale ospitava la chiesa, sporgente rispetto ad esse soltanto per la profondità delle absidi, a navata unica con transetto triabsidato che vi si innesta dando vita ad una pianta a croce commissa sulla cui campata centrale doveva con tutta probabilità innestarsi una cupola.

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Calanchi del Cannizzola

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03-03-2016 19-53-56

I calanchi sono un fenomeno geomorfologico di erosione del terreno che si produce per l’effetto di dilavamento delle acque su rocce argillose degradate, con scarsa copertura vegetale e quindi poco protette dal ruscellamento. I solchi che si formano all’interno del terreno si accentuano rapidamente, allungandosi e procedendo a ritroso, moltiplicandosi e ramificandosi. Tale processo si estende ad interi versanti, suddivisi da numerose vallecole separate a loro volta da strette creste con micro versanti nudi in rapida evoluzione.

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Torre Cuba

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03-03-2016 19-48-32

Si tratta di una torre dalle origini incerte in località Muglia nel comune di Centuripe. Quasi sicuramente una torre di protezione e avvistamento per la fattoria e i terreni circostanti. Di struttura Nuragica, troncoconica, con conci a secco, in alcuni punti è rivestita da intonaco. Nei dintorni ritroviamo la miniera di zolfo di Muglia, il familisterio della zolfara e la fattoria del barone Spitalieri. La torre, la zolfara e la fattoria versano purtroppo in uno stato di totale abbandono e si teme per la loro conservazione.

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Castello di Cerami

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31-01-2016 08-29-46

Il castello di Cerami e una fortezza rupestre di cui sopravvivono alcuni ambienti scavati in roccia chiaramente identificabili. L’intero complesso sorge sulla sommità di una rupe (1050m s.l.m.) e risulta accessibile attraverso due sentieri, da sud-est e sud-ovest. E’ ragionevole pensare che la zona ove insistono gli affioramenti di roccia più consistenti sia quella ove un tempo sorgeva il nucleo più antico del castello, successivamente estesosi occupando il limitrofo pianoro. Sulla consistenza della fortezza, a metà del XVI sec., si pronuncia Fazello, che ricorda la presenza di un “palazzo baronale fornito di magnifiche sale e camere da consiglio e dalla chiesa di S. Giorgio” [T. Fazello, vol. I, pag. 445 e seg.]. A questa descrizione si aggiungono le importanti testimonianze fotografiche del G. Paternò-Castello [G. Paternò Castello 1907, pp. 85-87], attraverso le quali è possibile ricostruire in linea di massima la consistenza dell’antico complesso.

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Castello di Noto

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08-02-2016 10-30-30

Annesse alle mura di Noto antica si trova il castello Reale con l’ampia Sala d’Armi e le scuderie, i resti di torri di cui quella principale è del 1431 e della antica prigione dove sono visibili moltissimi graffiti e bassorilievi lavorati dai galeotti. Molti dei graffiti oltre a riportare il nome della persona rappresentano le imbarcazioni dell’epoca e più volte riprodotto anche un gioco con le pedine. La struttura venne edificata nel 1091 dal Duca Giordano d’Altavilla su un precedente forte di epoca araba.

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Castello di Tripì

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06-02-2016 18-10-09

Sulle origini del castello di Tripì non si hanno notizie, o sono incerte; l’unico documento sarebbe uno scritto del 1154, del geografo Idris, che parla della presenza in questo luogo di una fortezza medievale. Si sa di certo che nella prima metà del 1300 si sono svolte delle azioni militari per il suo possesso e vi soggiornarono, l’ammiraglio Ruggero di Lauria, il re Federico II ed altri personaggi di alto rango fino alla seconda metà del XVII secolo. Il Castello è delimitato dai resti di una cinta muraria e da rocce che ne costituivano una difesa naturale; vi si accede dal lato sud ,tramite un sentiero tortuoso, che partendo dal paese si inerpica per 100 metri e si ferma davanti ad un varco, creato nelle mura, che fa supporre la presenza, in origine, del portale di accesso.

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Abakainon

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29-01-2016 19-39-11

Abaceno o Abàcano (in latino: Abacaena o Abacaenum, in greco antico Ἀβάκαινον o in greco antico Ἀβάκαινα) era un’antica città della Sicilia, sul versante settentrionale, le cui origini sembra risalgano al periodo siculo, poi ellenizzata, nel cui territorio Dionigi di Siracusa fondò la città di Tindari (396 a.C.), situata in prossimità dell’attuale cittadina di Tripi, in Provincia di Messina, ove nel secolo XVI si scorgeva un largo campo di rovine antiche, in parte ancora esistenti. In seguito alla progressiva colonizzazione greca della Sicilia anche Abacena si adattò alla nuova cultura ellenizzandosi. Partecipò assieme a tante altre colonie indigene alla sollevazione di Ducezio ma in seguito alla sconfitta entrò nell’orbita di influenza cartaginese. In età greca ebbe una zecca con proprie emissioni monetali.

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