Crateri sommitali

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12-12-2014 13-18-53I quattro crateri sommitali sono: la Voragine e la Bocca Nuova, che si sono formate all’interno del Cratere Centrale rispettivamente nel 1945 e 1968, il Cratere di Nord-Est, che esiste dal 1911 che è attualmente il punto più alto dell’Etna (3330 m), e infine il Cratere di Sud-Est, nato nel 1971, che recentemente è stato il più attivo dei quattro crateri. Questa configurazione contrasta notevolmente con quella di circa un secolo fa, quando in cima all’Etna si trovava il solo Cratere Centrale.

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Linguaglossa: le origini

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Riceviamo dall’amico Giuseppe Tizzone un articolo con una suggestiva ipotesi sulle antiche origini di Linguaglossa.

Accendo un cerino per far luce nella storia buia di Linguaglossa. Pur non avendo gli strumenti per ulteriori ricerche sul campo, esistono, a mio parere diversi elementi che lasciano supporre che una minoranza proveniente da Rodi si stanziò e formò un nucleo abitativo nell’odierna Linguaglossa, già a partire dal V secolo a.C. Dalle parole degli storici, ai ritrovamenti di reperti archeologici, fino a una scultura in cui sarebbe riconoscibile il mito di Ercole, ci sono parecchi elementi che possono suffragare l’ipotesi che Linguaglossa derivi dalla greca Ixia o Icsia.
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Cava Lineri

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05-03-2015 21-29-21La cava è stata scavata al margine della colata lavica del 1669, che nel tratto di interesse, sovrasta colate laviche comprese nell’intervallo temporale tra 15 ka e 3,9 Ka dall’attuale (Carta Geologica del Vulcano Etna). La cava, che non è stata topografata, ad una prima osservazione, sembra svilupparsi per una lunghezza di metri 200 e l’asse della stessa è rappresentato da una spezzata zigzagante, i cui segmenti hanno un orientamento ovest-est e sud-nord. Il dislivello tra l’ingresso e la fine della cavità sembra essere di circa 7-8 metri e segue il paleo suolo, ovvero il contatto tra la colata lavica del 1669 e quella sottostante. Continua a leggere

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Marinello

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01-03-2015 18-31-44La riserva naturale orientata Laghetti di Marinello è un’area protetta istituita nel 1998 e affidata in gestione alla provincia di Messina. Si estende su oltre 400 ettari. Il trasporto sulla costa di sabbia e ghiaia è dovuto all’approfondimento del fondale marino, dovuto all’azione, in questo caso, del Mar Tirreno. L’origine dei Laghetti Marinello è fatta risalire al 1877. Presenta diverse varietà di flora fra cui: hyparrhenia hirta (barboncino mediterraneo), helichrysum italicum (elicriso), ruppia maritima (fieno di mare), echinops spinosissimus (cardo-pallottola vischioso), dianthus rupicola (garofano delle rupi), brassica incana (cavolo biancastro), lonicera implexa (caprifoglio mediterraneo).

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Loreto

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07-02-2015 11-06-44La Chiesiola della B.ma Vergine S.Maria di Loreto fuori la citta’, situata un miglio distante, nel principio del Bosco in mezzo di alcune chiuse nominata di “Callozzo”, fu fondata dal proprietario di dette chiuse Giovanni Maccarrone, alias Callozzo, il quale per codicillo agli atti di Notar Stefano Mangano 2 settembre 1575, dispose che le dette chiuse e la Chiesa, seguita la morte del Rev. Sac. D. Abramo Grasso (la sepoltura è visibile nella Cattedrale) fossero amministrate dall’Opera della Luminaria del SS. Sacramento della Matrice chiesa di Jaci. Morto il Sac. Grasso il 04 marzo 1626, le dette chiuse la piccola Chiesa passarono all’amministrazione dei Rettori della Luminaria, i quali migliorarono la cultura delle terre e aumentarono il culto della Chiesa, ottenendo da Mons. Innocenzo massimo Vescovo di Catania di celebrare la festa della B.ma Vergine, la Chiesa in seguito acquistò singolare celebrità e i Rettori formarono un libro in cui tenevano registrati le grazie concesse ai devoti della B.ma Vergine –

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Borgo Rurale di Cassibile

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14-02-2015 18-08-22Il Borgo Rurale di Cassibile costituisce la parte più antica della località, ubdicato nella parte meridionale di Cassibile, esso un tempo al suo interno aveva di tutto: oltre alle case dei contadini, vi era la Chiesa, le stalle, i magazzini per gli attrezzi agricoli, i granai, i palmenti per uva, le olive e il grano e poi ancora varie opere fondiarie, locande e osterie, una caserma dei carabinieri per salvaguardare la sicurezza degli abitanti e un presidio medico-ospedaliero per far sì che si potesse salvaguardare anche la salute di coloro che abitavano questo borgo rurale. Venne elevata anche una torretta chiamata Torre del Marchese, la quale serviva per avvistare presunti pericoli per il borgo come per esempio le incursioni dei briganti, fenomeno che interessò tutto il Sud Italia nella seconda metà del 1800, nel tempo in cui scoppiarono le rivolte contro il neo-ufficializzato Regno d’Italia con sede sabauda a Torino.

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Eremo sant’Anna

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14-02-2015 13-28-56La fondazione dell’eremo ad opera del frate eremita Rosario Campione da Acireale, avvenne nel 1751. Successivamente grazie a fra’ Gioacchino Maugeri e fra’ Giovanni Battista Strano nacque l’omonima comunità agricola. L’impianto originale era composto da una chiesetta con due piccoli vani, immersi nella vegetazione a cui si aggiunse in seguito una grande cisterna per la raccolta delle acque. Nel 1756 vennero aggiunte le celle e la cappella grazie alla collaborazione di Alfio e Concetto Grasso.

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Monastero sant’Antonio

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12-02-2015 00-43-04A sud del centro storico di Mascalucia, all’interno del cimitero centrale, si trova un tempio di stile gotico antico la cui architettura risale ai primi tempi dei Cristiani in Sicilia. La sua architettura originale pare risalga ad epoca anteriore alla venuta dei Saraceni (anno 827). Sicuramente doveva far parte della giurisdizione dei P.P. Benedettini a quell’epoca diffusi in tutta l’isola. Attraverso la donazione di Tertullio, padre di San Placido, erano entrati in possesso dì immensi beni, tra cui molte terre nei dintorni di Catania In seguito appartenne all’Ordine dei Cavalieri Gerosolimitani, ed essendo unica chiesa, tra le contrade etnee, fu parrocchia dei paesi limitrofi quali San Giovanni Galermo, Gravina, Tremestieri etc..

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Basilica di monte Po

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12-02-2015 01-46-41Si tratta un’antica basilica bizantina. La chiesa dovrebbe essere datata fra la seconda metà del VI secolo e la prima metà del VII. Si sviluppa secondo quattro quadrati di cui tre comprendono il corpo delle navate e il quarto lo sviluppo dell’abside. Purtroppo poco o altro si è riusciti a comprendere e interpretare e i pochi resti rimasti, inaccessibili perché interni ad un cortile privato, meriterebbero sicuramente un approfondimento per ricostruire la storia delle prime comunità cattoliche catanesi.

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Il santo e il professore

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linguaglossa

Il santo è Sant’Egidio, protettore di Linguaglossa, il Professore è Santo Calì, anch’egli di Linguaglossa. Anche in questo racconto di Marinella Fiume il motivo ispiratore ruota intorno all’Etna.

La statua lignea del Santo era stata collocata in una piazza all’ingresso del paese, proprio di fronte all’Etna, il giorno in cui la colata lavica sembrava minacciare l’abitato di Linguaglossa e, come un serpente che tutto fagocita, divorava le strutture sciistiche e alberghiere di Piano Provenzana insieme a un pezzo di quella pineta di pini larici per cui la città era famosa meta di villeggianti. Il fronte più avanzato  camminava nell’ alveo del torrente Sciambro con una velocità di 3-4 metri al minuto.

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